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La Svizzera punta sull’esperienza della generazione d’oro

Gruppo A, Germania favorita ma è l’Ungheria ad arrivare più in salute

  • 12 giugno, 11:26
  • 17 giugno, 13:23
Xhaka Shaqiri Rodriguez

In cerca del colpaccio

  • Keystone

Svizzera e Germania sono le favorite nel Gruppo A per staccare i due biglietti sicuri che danno accesso agli ottavi. Ma entrambe le selezioni ci arrivano dopo un anno turbolento, con le schiarite degli ultimi mesi che non mettono al riparo da eventuali ricadute. Con la Scozia altrettanto altalenante nelle prestazioni, l’unica ad arrivare in fiducia è l’Ungheria.

Svizzera d’esperienza per centrare l’impresa

Soprattutto nella parte germanofona c’è grande attesa per il derby con la Germania, ma decisive per la Svizzera saranno le prime due partite. Dal 2004 la Svizzera ha partecipato a tutte le fasi finali dei grandi eventi fatta eccezione per gli Euro 2012. Dal 2014 ha sempre passato i gironi sia a Europei che Mondiali, con miglior risultato i quarti raggiunti tre anni fa dopo l’esaltante successo ai rigori sulla Francia. I tiri dagli 11 metri sono però stati il capolinea sia nel 2016 contro la Polonia che nel 2021 con la Spagna. La selezione di Yakin, che ha ottenuto meno punti di tutte le squadre qualificatesi direttamente e che è tra le più anziane al via, può quindi vantare molta più esperienza rispetto a Ungheria e Scozia. Per la generazione d’oro attorno a Xhaka, Rodriguez e Shaqiri (in rete negli ultimi 5 grandi tornei per un totale di 9 gol) è una delle ultime chiamate per finalmente centrare l’impresa. Solida difensivamente (una sola sconfitta nelle ultime 10 partite ai CE prima dei rigori), la Svizzera ancora una volta dovrà trovare una soluzione all’atavica penuria di gol (3 vittorie in 18 partite ai CE).

Germania per convincere anche in casa

Nessuno ha partecipato a tante edizioni degli Europei come i tedeschi (14), che hanno disputato sei volte la finale: tre i titoli conquistati (solo la Spagna ne ha vinti altrettanto). L’ultima occasione in cui si sono giocati il trofeo risale però a 16 anni fa, e l’ultimo trionfo addirittura a 28 anni fa. I grandi tornei in casa hanno causato grandi delusioni nonostante il titolo mondiale del 1974 e dopo la fallimentare campagna in Qatar i risultati si sono fatti attendere. Tutti motivi per i quali la selezione guidata da settembre da Nagelsmann (subentrato al defenestrato Flick) avrà sicuramente grande pressione sulle spalle. Una formazione che ha ritrovato Kroos e un po’ di morale con i successi a marzo su Paesi Bassi e Francia. Contro i transalpini la difesa è rimasta imbattuta per la prima volta dal 2018 contro avversari di livello, e i tedeschi si sono ripetuti anche contro l’Ucraina qualche giorno fa. La stabilità difensiva è comunque tutta da verificare, per una squadra in là con gli anni e con molti elementi arrivati tardi in Nazionale.

Ungheria in fiducia e affamata

I magiari, alla terza partecipazione consecutiva (5 in totale, agli ottavi solo nel 2016 nei due recenti precedenti), hanno chiuso imbattuti le qualificazioni in un girone tutto dell’Est e hanno salvato il posto in Lega A in Nations League finendo secondi in un girone con Germania, Italia e Inghilterra, battendo due volte quest’ultima. Negli ultimi tre confronti ufficiali con i tedeschi non hanno mai perso. La striscia positiva di 14 incontri senza sconfitta si è interrotta in amichevole contro l’Irlanda (2-1) qualche giorno fa, subito riscattata da un rotondo successo su Israele (3-0). La stella delle selezione guidata da Rossi è Szoboszlai (Liverpool), a 23 anni già capitano di una rosa che conta 13 elementi già presenti tre anni fa. Una maglia l’hanno trovata anche Bolla (Servette) e nove elementi impegnati nel poco attrattivo campionato di casa, che saranno affamati per trovare una sistemazione all’estero.

Scozia per spezzare la maledizione dei gironi

Gli scozzesi sono presenti per la seconda volta consecutiva (4a in totale) alla rassegna continentale, ma come pure negli 8 Mondiali ai quali hanno partecipato sono sempre usciti nei gironi. Curiosità, i britannici hanno segnato le loro 5 reti (in 9 partite, percentuale minore di tutte le nazioni che hanno partecipato ad almeno due edizioni) tutte nella terza giornata della fase a gruppi dei tre Europei. A farne le spese anche la Svizzera nel 1996 (1-0). Questa volta si sono qualificati eliminando la Norvegia grazie pure a un exploit contro la Spagna nei 5 trionfi iniziali nel girone. A questo esaltante filotto è seguita una striscia di 7 sfide senza vittorie, interrotta dal successo per 2-0 con Gibilterra prima del pareggio con la Finlandia nell’ultima amichevole. La selezione di Clarke, in carica dal 2019, si affida soprattutto alla stella McTominay (Manchester United) in assenza dell’infortunato Ferguson (Bologna).

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