Fornire risposte esaustive e attendibili - considerata la modesta caratura di un’avversaria, l’Estonia, ancorata al 123o posto nel ranking FIFA - era francamente difficile. Ciò non toglie che nel suo terzo test annuale, il penultimo verso gli Europei, la Svizzera ha fatto tutto quello che, sostanzialmente, le veniva richiesto: mantenere (di nuovo) la porta inviolata, proporre buone trame di gioco e, non meno importante, rifornire il serbatoio della fiducia con una scorpacciata di reti. Il 4-0 della swissporarena è lì a testimoniarlo, anche se, come detto, soltanto il faccia a faccia con l’Austria (previsto sabato a San Gallo) saprà dirci di più: ai rivali odierni - guidati per l’ultima volta dal lucernese Thomas Häberli - non vanno che un “grazie per la sgambata” e un “arrivederci alla prossima”.
Chi si attendeva una formazione sperimentale, volta a fugare gli ultimi dubbi presenti nella testa del CT, è stato sorpreso un’oretta prima del calcio d’inizio, del quale si è incaricato… un ospite d’eccezione, l’osannatissimo Marco Odermatt. Contro le aspettative, Yakin ha difatti messo in campo un undici non lontano da quello che, idealmente, potremmo ritrovare sabato 15 a Colonia, e in cui spiccavano le titolarizzazioni di Zuber (assente dallo scorso giugno) e Duah (al debutto assoluto). Proprio tale duo, dopo una ghiotta opportunità scialacquata da Shaqiri, ha partorito i principali acuti del primo tempo, saldamente in mano agli uomini di casa (arduo immaginare altrimenti, almeno stavolta): e se l’incornata dell’esordiente ha solo testato i riflessi di Igonen, il gran destro scagliato dal rientrante si è insaccato con violenza all’incrocio dei pali, per il provvisorio 1-0.
Anche i primi cambi, operati già al 45’, hanno immediatamente prodotto i frutti sperati. Sì, perché è stata per l’appunto una coppia di subentranti - quella composta da Vargas e Amdouni - a confezionare il subitaneo raddoppio, su pregevole imbucata di Xhaka. A quel punto, anziché crollare al tappeto, lo sparring partner ha comunque trovato le risorse per piazzare un paio di ganci velenosi: è qui che si è esaltato Mvogo, e che gli estoni hanno perso le speranze di bucarci per la prima volta nella storia. Dapprima Elvedi, poi Shaqiri (su rigore ripetuto) hanno allora definito il pesante score, in una gradevole serata primaverile che si è chiusa tra gli applausi massicci. Ora, dunque, non resta che attendere le scelte definitive, dopo un giorno libero e un altro di allenamento: Murat, è finalmente tutto chiaro?
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