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Rileggiamo la Divina Commedia

Inferno, canto XXXIII

Guido Calgari legge e commenta il XXXIII canto dell'Inferno, che si apre con il racconto di Ugolino della Gherardesca, il quale, per gli intrighi dell'arcivescovo Ruggieri, fu rinchiuso nella torre dei Gualandi di Pisa. Dante e Virgilio proseguono il cammino e arrivano nella Tolomea, zona in cui sono puniti i traditori degli ospiti. Questi, supini e fasciati dal ghiaccio, sono impediti dal piangere perché le lacrime diventano vere e proprie bende ghiacciate. Qui Dante incontra frate Alberigo Manfredi, protagonista di una spietata vendetta consumata durante un banchetto, che gli spiega che le anime dei dannati giungono nella Tolomea appena si macchiano di omicidio. Il loro corpo, posseduto da un demonio, continua a vivere sulla terra, come è accaduto al genovese Branca Doria, l'anima del quale giace da parecchio tempo nel gelo della Tolomea, nonostante il suo corpo sia ancora in vita. Dante allora inveisce contro i genovesi, gente aliena da ogni buona costumanza e piena di vizi.

  • 25.03.2021
  • 19 min
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