Musica italiana

Con i testi che ci abbiamo

Incontro con Vinicio Capossela - “Alphaville” da lunedì 22 aprile a venerdì 3 maggio alle 11:45

  • 19 aprile, 08:00
  • 24 aprile, 09:16
Con i testi che vi abbiamo - Vinicio Capossela
Di: Sandra Sain

Ideazione e conduzione Sandra Sain. Produzione Gianluca Verga.

Il prossimo 19 aprile nell’Auditorium Stelio Molo della RSI a Besso racconteremo di grandi e piccoli libri e di come questi, sposandosi con la musica, abbiano dato origine a nuove storie.

Un progetto che si articola con una serie in dieci puntate per “Alphaville” da lunedì 22 aprile a venerdì 3 maggio alle 11:45 e l’evento pubblico del 19 aprile. L’evento speciale sarà trasmesso in prima serata su LA2 il prossimo 23 aprile, Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore.

Con i testi che ci abbiamo

  • Prima puntata

    Con i testi che ci abbiamo 22.04.2024, 11:45

  • Seconda puntata

    Con i testi che ci abbiamo 23.04.2024, 11:45

  • Terza puntata

    Con i testi che ci abbiamo 24.04.2024, 11:45

  • Quarta puntata

    Con i testi che ci abbiamo 25.04.2024, 11:45

  • Quinta puntata

    Con i testi che ci abbiamo 26.04.2024, 11:45

  • Sesta puntata

    Con i testi che ci abbiamo 29.04.2024, 11:45

  • Settima puntata

    Con i testi che ci abbiamo 30.04.2024, 11:45

  • Ottava puntata

    Con i testi che ci abbiamo 01.05.2024, 11:45

"Con i testi che ci abbiamo" - Serata speciale con Vinicio Capossela

Serate Evento 23.04.2024, 21:05

Un viaggio sottomarino nell’universo letterario di Vinicio Capossela per celebrare quei testi che hanno ispirato le sue canzoni e la nostra vita di lettori.

Spesso per riconoscere la grandezza di un cantautore si dice: “È un poeta”. Sono poeti De André, Brel, Brassens…

Il rapporto tra canzone e letteratura ha trovato negli ultimi anni ulteriore conferma con l’attribuzione di importanti premi internazionali, si pensi al Nobel per la letteratura a Bob Dylan o al Pulitzer a Kendrick Lamar.

Nell’opera di alcuni autori questo legame profondo emerge con particolare forza, come se il mondo delle parole e dei versi fosse un grande mare nel quale si sono immersi riportando poi in superficie storie, personaggi, riferimenti che danno nuova luce, e nuova voce, a una lunga tradizione letteraria.

Vinicio Capossela si è presto dotato di scafandro (appariva proprio così nel 2000 sulla copertina di “Canzoni a manovella”) e, una volta in porto, ha raccontato dei suoi incontri con “marinai profeti e balene”.

Premiato con sei Targhe Tenco, il Premio Tenco alla carriera e il Premio De André alla carriera per il suo lavoro cantautorale, gli ultimi riconoscimenti sono giunti proprio a seguito del suo ultimo disco Tredici canzoni urgenti che, pubblicato lo scorso febbraio 2023, si tuffa per la prima volta nell’attualità. Come ha dichiarato in un’intervista rilasciata ad Andrea Laffranchi sul Corriere della Sera: “Sono canzoni che riguardano un mondo irragionevole e in fase di trasformazione. Viviamo un’epoca fatta di emergenze civili, umanitarie, sessiste, fasciste, xenofobe, ambientali. Siccome sono le emergenze a muoverci a qualche forma di reazione, l’urgenza di questi brani è la risposta all’atomizzazione della società che oggi sembra ridotta all’individuo, persino se si parla di istituzioni o di geopolitica”.

Capossela ha fatto approdare parole e storie anche sulla carta: da “Non si muore tutte le mattine” fino all’ultimo “Eclissica”, passando per “Il paese dei coppoloni” che nel 2015 viene candidato al Premio Strega e riceve il Premio Dante Strega della Società Dante Alighieri.

Come di fronte a una barriera corallina, si resta affascinati e rapiti dai colori e dalla potenza delicata delle sue immagini, frutto di un lento e inesorabile lavorio, di una stratificazione e ramificazione naturale, mai ostentata, di tanti ascolti e di tante letture.

Da Omero ad Alfred Jarry (e la sua patafisica), si passa poi per Dante Alighieri, Michelangelo, Artaud, Primo Levi, Sherwood Anderson, Richard De Fournival… su su, o sempre più a fondo, fino alla Bibbia.

Cosa affiora e cosa si impiglia nella sua rete di questa biblioteca universale, sempre pronta a contaminarsi con le leggende popolari, il folk, le mitologie? Come ha letto, e riletto, Vinicio Capossela questi testi?

Il suo ultimo disco si chiude con una canzone splendida, Con i tasti che ci abbiamo, in cui la voce di Vinicio si muove in equilibrio precario, come un novello funambolo alla Jean Genet. Il grande autore, poeta e drammaturgo francese scrisse infatti nel 1957 una lettera a un giovane acrobata che è un inno all’arte dell’equilibrista come intreccio di audacia e perfezione, solitudine e follia, festa e morte.

Capossela, che non ama le provocazioni spigolose ma si muove con la leggerezza di chi gioca la vita con grande serietà e profondità, in quella canzone scrive:

Con i tasti che ci abbiamo
Solo quelli suoneremo
una melodia sdentata
una melodia trovata
con i tasti che ci abbiamo
bianchi e neri, giocheremo
e di un limite faremo
una possibilità

Ed ecco quindi il titolo di questo progetto, che cambiando una vocale gioca di rimandi tra musica e parole, e che avevo inizialmente pensato come una serie in dieci puntate da diffondere all’interno di “Alphaville” di Rete Due. Dieci immersioni, armati di boccaglio e fiocine giocattolo, per farci raccontare, per farci guidare, per farci riscoprire l’acqua su cui camminano le sue storie. E consegnarci, all’approdo, un pizzico salato di virtute e canoscenza.

Se preciso inizialmente è perché poi, il primo confronto con Vinicio in proposito, si è presto arricchito e trasformato in una esplorazione appassionante e mozzafiato di decine di libri e di autori o autrici, una circumnavigazione di generi (poesia, narrativa, saggistica, drammaturgia…) e di epoche. Mi sono ritrovata catapultata in una festa dell’immaginazione ad assistere a una improvvisata parata in cui grandi e celeberrime opere si alternavano a testi ormai dimenticati, alcuni neanche più in catalogo, in cui Vinicio dirigeva il traffico come un’orchestra, con la sapienza e la finezza dell’intenditore che non smette di essere curioso e porsi domande.

Ed è così che lui stesso ha gettato l’amo: “E se ci ritrovassimo il 23 aprile, giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, per ripercorrere questo viaggio insieme tra parole e musica?”.

Ed eccomi quindi a proporvi di raggiungerci, il prossimo 19 aprile nell’Auditorium Stelio Molo della RSI a Besso.
Sul palco con noi ci saranno virtualmente Omero, Bertold Brecht, Herman Melville, Louis Ferdinand Céline, Ariosto…
Racconteremo le loro storie e come queste abbiano dato origine a delle canzoni, a nuovi pensieri e parole, direbbe qualcuno.
Ad esempio, lo sapevate che dietro la splendida “Con una rosa” c’è lo zampino di Oscar Wilde?

Una serata pubblica, prodotta da Gian Luca Verga, che diventerà programma TV e che sarà diffusa in prima serata proprio il 23 aprile.

Libri che entrano nelle nostre fantasie, popolano le nostre memorie, segnano la nostra vita, si traducono in parole nuove e, se si è un artista come Vinicio Capossela, danno vita a nuove meravigliose canzoni.

Esiste modo migliore per dichiarare il nostro amore per i libri?

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