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Si ll’ammore è ‘occuntrario d’’a morte

Raiz, voce degli Almamegretta, e il suo omaggio a Sergio Bruni nel ventennale della scomparsa: un simbolo della canzone napoletana del ‘900

  • 17 aprile, 11:37
  • 17 aprile, 12:12
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Raiz a Sanremo nel 2013

  • Keystone
Di: Red

Dopo oltre 30 anni di carriera come voce degli Almamegretta, Raiz pubblica Si ll’ammore è ‘occuntrario d’’a morte, omaggio intimo e rispettoso a Sergio Bruni, uno dei cantanti partenopei più popolari del secolo scorso.
Un lavoro appassionato che ripropone dieci brani di Bruni eseguiti insieme ai membri dei Radicanto: Giuseppe De Trizio e Adolfo La Volpe ai liuti, Francesco De Palma alle percussioni, Giovanni Chiapparino alla fisarmonica e Giorgio Vendola al contrabbasso.

Raiz, nome d’arte di Gennaro Della Volpe, nel 1991 diventa la voce del gruppo Almamegretta, fondato nel 1988 dal batterista Gennaro Tesone, il chitarrista Giovanni Mantice e la bassista Gemma Aiello, a cui nello stesso anno si unisce anche il tastierista Paolo Polcari.
Il cantante inizia subito un lavoro di traduzione dei testi in italiano e di un nuovo arrangiamento dei pezzi già realizzati in chiave reggae e funky. Nel 1993 il gruppo pubblica il primo album, Anima migrante, seguito due anni dopo da Sanacore. Negli anni successivi escono gli album Indubb (1996), Lingo (1998) e 4/4 (1999).
Il 2000 vede il debutto di Raiz, come attore, sul grande schermo, con la sua partecipazione al film Cuore scatenato. A partire dal 2001, inoltre, il cantante si occupa di progetti paralleli agli Almamegretta fino a lasciare temporaneamente il progetto per dedicarsi a progetti da solista.
Nel 2004 esce il suo primo album da solista, Wop, e tre anni più tardi l’album Uno. Raiz collabora negli anni con diversi artisti sia italiani che stranieri, tra i quali Pino Daniele, Gianni Maroccolo, Massive Attack, Stewart Copeland, David Fiuczynski, Nino D’Angelo, Daniele Silvestri e molti altri. Nel 2014 esce l’album Dago Red, realizzato in collaborazione con Fausto Masolella, chitarrista degli Avion Travel, che vince la Targa Tenco nella categoria “interpreti”. Nel 2016 esce l’ultimo album con gli Almamegretta, Ennenne, e l’anno successivo è nel cast del film Ammore e malavita dei fratelli Manetti.
Da quel momento si concentra più sulla sua carriera da attore: ancora nel 2017 recita un ruolo minore nella sesta stagione della serie L’ispettore Coliandro, nel 2019 recita nel film L’agenzia dei bugiardi e nel 2020 in 7 ore per farti innamorare. Nel 2020 inizia anche la serie che lo porta a una discreta notorietà: Raiz, infatti, viene scritturato per il ruolo del boss mafioso Don Salvatore Ricci nella serie Mare fuori, di cui produce anche le musiche.

Ospite di Babilonia, con Sergio Albertoni e Valerio Corzani ha parlato dell’album dedicato alla musica di Sergio Bruni, una delle voci più significative della canzone napoletana, autore tra l’altro di Carmela. Un album realizzato insieme ai Radicanto.

Raiz canta Sergio Bruni - Si ll’ammore è ‘o ccuntrario d”a morte (Visage, 2023) è il disco che, a vent’anni dalla scomparsa del grande compositore partenopeo, rende omaggio alla ”Voce ‘e Napule”. Il cantante che debuttò con gli Almamegretta racconta la nascita del progetto:
«Una cosa che avevo in mente da tanti anni perché è un cantante che ho ascoltato tantissimo e che ho subito tantissimo, nel senso proprio, non c’è un giudizio di valore in questa parola, proprio etimologicamente l’ho subito. E lui era sempre lì: per strada, nelle cerimonie,.. nella musica che si ascoltava a casa. A casa di parenti nella mia famiglia era lì. E io da lui ho imparato tantissimo, non sapendolo. Quando con gli Almamegretta abbiamo messo insieme un progetto che fosse un po’ dub, elettronica, con la voce in napoletano, io avevo a disposizione Bruni. Ma io nemmeno lo sapevo, fino in fondo.»

La musica di Sergio Bruni e le su interpretazioni stavano dentro a Raiz, alle sue interpretazioni, in modo inconscio: «... l’avevo interiorizzato da piccolo. Una volta che mi sono reso conto di questo. Questa cosa è successa recentemente. Nel senso che quando sono andato a cantare le sue canzoni mi sono trasformato: da passivo in attivo. Come interprete attivo. Ho avuto una commozione tale, perché dicevo: ecco da dove prendevo tutta sta roba, da dove certi intervalli mi venivano certi topoi musicali... proprio ci andavo dentro ma non sapevo perché. Tratto Bruni un po’ come gli antichi trattavano l’epica».
                

Raiz

Babilonia 16.04.2024, 15:35

  • Courtesy: Gennaro Della Volpe

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