Cinema

L’Orso d’oro al documentario “Dahomey”

La 74esima Berlinale incorona il lavoro della regista franco-senegalese Mati Diop che tratta il tema del ritorno in Africa delle opere d’arte saccheggiate nel periodo coloniale

  • 24 febbraio, 20:26
  • 24 febbraio, 21:52
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La regista Mati Diop mostra l'Orso d'Oro durante la premiazione della 74esima Berlinale

  • Reuters
Di: ATS/RSI Info

L’Orso d’oro per il miglior film della 74esima edizione del Festival cinematografico di Berlino è andato al documentario “Dahomey” della regista franco-senegalese Mati Diop. L’opera della cineasta 41enne è incentrata sulle questioni sollevate dal ritorno in Africa delle opere d’arte saccheggiate.

“Come regista franco-senegalese e afro-discendente, ho scelto di far parte di coloro che rifiutano di dimenticare, che rifiutano di accettare l’amnesia come metodo”, ha dichiarato la vincitrice ricevendo sabato sera il premio durante la cerimonia di gala.

“Sono solidale con i senegalesi che lottano per la democrazia e la giustizia”, ha aggiunto, prima di dichiarare la propria “solidarietà alla Palestina”.

“Dahomey” racconta la storia del ritorno in Benin, nel novembre 2021, di 26 opere d’arte saccheggiate nel 1892 dalle truppe coloniali francesi. Si tratta di un’iniziativa condotta negli ultimi cinque anni dalle ex potenze occidentali, tra cui Francia, Germania e Belgio.

La cineasta, figlia di un musicista senegalese, Wasis Diop, e di una madre che lavora nel settore artistico, nata e cresciuta a Parigi, ha già vinto il Grand Prix a Cannes nel 2019 per “Atlantique”, il più alto riconoscimento dopo la Palma d’oro.

Le altre pellicole premiate

L’Orso d’argento “Grand Jury Prize” della Berlinale è andato a “Traveller’s need” del sudcoreano Hong Sangsoo, mentre quello della Giuria a “L’Empire” del francese Bruno Dumont che, sul palco, ha ringraziato facendo parlare un software di traduzione vocale del suo telefonino dato che sa poco l’inglese.

L’Orso di argento per la Migliore regia è stato assegnato al dominicano Nelson Carlos De Los Santos Arias per il film “Pepe”, sull’ippopotamo dello zoo privato del re del narcotraffico Pablo Escobar.

Il premio per la migliore performance protagonista è andato a Sebastian Stan in “Different Man” e quello per l’interprete non-protagonista a Emily Watson in “Small Things Like These” di Tim Mielants. Nell’annunciarlo, Jasmine Trinca ha lanciato un appello per una tregua a Gaza dicendo “cease fire now”.

L’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura è andato al tedesco Matthias Glasner per “Sterben”, e quello per l’eccezionale contributo artistico a Martin Gschlacht per la cinematografia del film austriaco-tedesco “Des Teufels Bad” .

I vincitori della Berlinale

Telegiornale 24.02.2024, 20:00

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