Coltre fittissima di smog a Shanghai

L' “Airpocalisse”, come qualcuno l'ha ormai ribattezzata, aleggia su Shanghai: con un livello di microparticelle nocive giunto oggi, venerdì, a superare di 24 volte i limiti stabiliti dall'Organizzazione mondiale della sanità.

Shanghai si è svegliata ed è andata a dormire senza riuscire a vedere nulla, con una fitta coltre di smog che impediva, in alcune zone, la vista anche a 500 metri di distanza. Scuole chiuse, strade bloccate, oltre 100 voli dello scalo internazionale cancellati. La gente, non sa come difendersi. Impossibile uscire. Le mascherine non si trovano neanche su internet, dove bisogna attendere giorni prima di averle. Con il freddo, non si possono accendere i riscaldamenti perché incidono sull'inquinamento.

Le autorità che avevano annunciato un piano di riduzione di emissioni entro il 2017 del 20% rispetto ai dati dell'anno scorso, non sanno che pesci prendere, così hanno innalzato la già elevatissima soglia limite nazionale di pm 2.5 da 75 fino a 115 microgrammi.

Centinaia di migliaia di stranieri che vivono nella capitale economica cinese sono spaventati, l'argomento è al top delle ricerche in internet e in ospedale ci sono file interminabili di cinesi che chiedono medicine per problemi alla gola. Risultano pure colpite le vicine province del Jiangsu, Zhejiang e Anhui, ovunque si stenta a vedere a un palmo dal naso, o quasi.

ATS/SC