Hockey

Il coach delle promozioni

Omaggio a Simon Schenk, allenatore rossocrociato tra il 1985 e il 1997

  • 1 maggio 2020, 18:46
  • 10 giugno 2023, 00:32
Simon Schenk

Contro la Polonia nell'aprile del 1997

  • Keystone

di Piergiorgio Giambonini

Dalla grande ribalta, quella delle interviste e dei titoli di giornale un giorno sì e l’altro anche, Simon Schenk era sparito più di vent’anni fa, quando diventò direttore sportivo dello Zurigo e poi del farmteam GCK. Non allenava più dal 1997, Simon Schenk: la Nazionale la riconsegnò neo-promossa nel Gruppo A pronto a celebrare a Zurigo e Basilea quella che nel ’98 sarebbe stata la prima edizione a 16 squadre. Alla Svizzera quella promozione venne invero regalata in quanto organizzatrice della successiva edizione dei Mondiali d’élite. Ma questo non sminuisce di una virgola i meriti che a tutt’oggi vanno riconosciuti a Simon Schenk, “eroe” nella sua Langnau (che da attaccante portò nel 1976 al primo e unico titolo nella storia dei Tigers, e che da coach guidò poi a due promozioni in LNB nel 1992 e 1994) ma personaggio di portata in fondo storica anche sul fronte appunto rossocrociato.

Simon Schenk – classe 1946 – è stato in effetti il coach più importante della Nazionale elvetica nella prima dozzina d’anni di era professionistica. Fatto sta che dopo quasi tre decenni di anonimato sul piano internazionale, anche la Federazione svizzera a metà degli Ottanta tornò a nutrire qualche doverosa ambizione. E toccò appunto a Simon Schenk traghettare la Nazionale in due diverse fasi verso quella che sarebbe poi stata la lunghissima gestione-Krueger. La selezione rossocrociata visse un periodo di alti e bassi, con una serie di 4 promozioni e addirittura una finalina mondiale (1992) alternate a 3 retrocessioni, e con un susseguirsi di addirittura 9 allenatori in 13 anni. Ma fu con Simon Schenk alla transenna che la Svizzera salì nel Gruppo A nel 1986, tornò a giocare nell’élite nel 1987, sconfisse la Finlandia alle Olimpiadi di Calgary nel 1988 e festeggiò di nuovo la promozione nel 1990.

È vero, anche con coach Schenk i rossocrociati incapparono in qualche pesante tonfo, tipo lo zero su dieci di Vienna ’87 o la clamorosa mancata promozione nell’89 a Lillehammer che privò della Nazionale di casa i successivi Mondiali di Berna. Ma erano anni così, del tutto privi di quella continuità indispensabile per poter essere davvero una nazionale d’élite. Eppure Simon Schenk – dopo qualche stagione tra LNB e PL con il suo Langnau, di cui già abbiamo detto – accettò di rimettersi in gioco con una Nazionale fresca di ennesima retrocessione.

Dopo i vari Lindberg, Tamminen, Slettvoll, Gilligan e Waltin, nel 1996 e 1997 toccò infatti di nuovo lui. Senza infamia né lode, invero, con un secondo e un terzo posto nelle file cadette, e la promozione d’ufficio. Fatto sta che a Ralph Krueger la Nazionale di Simon Schenk venne consegnata di nuovo nel Gruppo A. E da lì non s’è più mossa.

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Swiss Hockey Awards 2017, il video omaggio a Simon Schenk, vincitore dello Special Award (04.08.2017)

RSI Sport 01.05.2020, 15:30

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