Basta dire Cerro Torre e qualsiasi appassionato di montagna pensa subito alla cima più difficile del mondo. Perduta nel fondo della Patagonia, protesa con i suoi strapiombi di granito sormontati da un fungo di ghiaccio nei cieli tempestosi al confine tra Argentina e Cile, circondata da un alone funesto a causa delle molte vittime mietute nel corso di mezzo secolo, la vetta del Torre è una delle grandi leggende dell’alpinismo, accanto al Cervino, all’Eiger, al K2.
In occasione dei quarant’anni dalla prima, controversa conquista, Franco Brevini ricostruisce la storia del Cerro Torre, rievocando uomini e imprese legati alle sue temibili pareti flagellate dai venti patagonici. Si parlerà dei tentativi di Cesare Maestri, della morte di Toni Egger, della scalata con il famoso e contestatissimo compressore, della vittoria dei Ragni di Lecco, primi ad avere raggiunto la cima con una scalata documentabile. E sarà uno di loro, Mario Conti, a ricordare l’epica impresa del 1974 lungo la parete ovest, che avrebbe messo la parola fine al giallo del Torre e alle polemiche che duravano da un quindicennio.
Cerro Torre, quarant’anni dopo

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Cerro Torre (1./4)
Blu come un'arancia 29.12.2014, 18:40
Cerro Torre (2./4)
Blu come un'arancia 30.12.2014, 18:40
Cerro Torre (3./4)
Blu come un'arancia 31.12.2014, 18:40
Cerro Torre (4./4)
Blu come un'arancia 02.01.2015, 18:40