Oggi, la storia

Torquato Tasso (1544-1595)

di Simona Boscani Leoni

  • 16.03.2015, 08:05
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Felice Schiavoni, Torquato Tasso e Eleonora d'Este, 1839

  • Wikipedia
02:55

Oggi, la storia 16.03.15

Oggi, la storia 16.03.2015, 07:05

L'undici marzo del 1544 nasceva a Sorrento uno dei grandi poeti italiani dell'epoca tardo rinascimentale, Torquato Tasso. Tasso, dopo aver vissuto in varie città italiane, si stabilì nel 1565 a Ferrara, dove entrò a far parte dell'entourage dei duchi d'Este. Nel 1575 terminò la redazione dell'opera a cui deve la sua celebrità, la Gerusalemme liberata. La critica racconta di una sorta d’insoddisfazione, d’inquietudine del letterato che avrebbe consultato, una volta finita la stesura del poema, numerosi colleghi per avere dei feed back sul testo. Nella maggiore parte dei casi, pare che le reazioni dei colleghi fossero positive, ma le proposte di correzioni fatte da uno o dall'altro resero Tasso ancora più incerto e confuso. Malato e stufo della vita di corte a Ferrara, cercò di spostarsi alla corte dei Medici, cosa che provocò una reazione poco entusiasta dei duchi ferraresi.

Questa breve presentazione della vita di Tasso ci porta a riflettere sul funzionamento della repubblica letteraria nel XVI secolo. Da un lato vediamo che gli eruditi e gli artisti di corte erano un elemento centrale del decoro delle diverse famiglie signorili, una sorta di medaglia di cui fregiarsi. Pare, infatti, che a Tasso non fu permesso di passare al servizio dei Medici proprio per impedire che le sue opere letterarie venissero dedicate a questa famiglia rivale degli Este.

Un altro aspetto interessante è l’importanza delle reti di contatto, diretto o attraverso la corrispondenza, tra gli eruditi, che avevano l’abitudine di scambiarsi reciprocamente i testi e di commentarli (insomma, una sorta di “peer review” interno). Ma chi erano le personalità a cui si rivolse Tasso una volta finita la Gerusalemme liberata? Tra questi, si trovano eruditi come Gian Vincenzo Pinelli (1535-1601), Sperone Speroni (1500-1588) e Vincenzo Borghini (1515-1580). Gian Vincenzo Pinelli fu mentore di Galileo Galilei. Si tratta di un umanista con interessi per la geologia, la medicina, ma anche per le lingue, famoso per la sua collezione scientifica e per la sua biblioteca, che passò alla sua morte alla biblioteca Ambrosiana di Milano. Sperone Speroni studiò filosofia e medicina a Padova e a Bologna, dove seguì i corsi del famoso umanista Pietro Pomponazzi (1462-1525). Tra Roma e Padova scrisse numerosi studi critici dedicati a Virgilio, a Dante Alighieri e all’Ariosto, così come un dialogo dedicato all’importanza dell’uso letterario del volgare.

Il terzo erudito in questione, Borghini, fu una delle più importanti personalità della Firenze culturale dell’epoca. Tra le sue pubblicazioni si contano opere dedicate a Boccaccio e Dante, e numerosi discorsi a tema morale e letterario.

Come si vede, i personaggi menzionati sono attivi in diversi campi del sapere, dalla scienza alle lettere: questo testimonia la grande apertura e poliedricità degli intellettuali rinascimentali e nello stesso tempo l’importanza dello scambio e della comunicazione molti secoli prima della rivoluzione di internet.

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