Aharon Appelfeld, uno dei più importanti scrittori di Israele, è morto la scorsa notte a 85 anni. Lo ha reso noto la famiglia. Immediate le espressioni cordoglio da parte di figure di spicco fra cui il capo dello Stato, Reuven Rivlin, che aveva con lui rapporti di amicizia. D’origine rumena, da bambino Appelfeld era stato strappato ai genitori e aveva vissuto esperienze traumatizzanti fra cui la sopravvivenza nei boschi, la reclusione in un campo di concentramento e la vita clandestina, circondato da criminali.
Si era poi aggregato all'Armata Rossa, come cuoco. Dopo la guerra immigrò in Palestina, dove tornò a ricongiungersi con il padre dopo 12 anni di separazione. Solo allora iniziò a studiare l'ebraico. In decine di romanzi Appelfeld ha scritto attorno alla Shoah, senza indulgere in descrizioni dirette degli orrori a suo parere talmente enormi da non poter essere riferiti a parole. "La Shoah era per lui una sorta di "Chernobyl", che richiede grande precauzione per essere affrontata" ha osservato lo scrittore Amos Oz, suo amico personale.
ATS/Reuters/EnCa