Locarno77 sarà un Festival “che siamo convinti rappresenti il meglio del cinema contemporaneo. Abbiamo tenuto a valorizzare soprattutto opere che, oltre ad ampliare le possibilità della settima arte, cercano di innescare in modo consapevole la scintilla di un confronto più significativo con il pubblico. È così che il Festival può continuare a offrirsi come piattaforma per un dialogo veramente intersezionale”. Parole del direttore artistico Giona A. Nazzaro, alla sua quarta esperienza alla guida del Pardo.
Un festival che si svolgerà dal 7 al 17 agosto, con due serate extra di sicura attrattiva per il pubblico: domenica 4 agosto con la proiezione di “E.T. L’Extraterrestre”, la bellissima favola di Steven Spielberg del 1982 e, martedì 6 agosto, all’immediata vigilia del festival, con l’anteprima del documentario diretto da Paolo Cognetti (scrittore di fama, autore tra l’altro de “Le otto montagne” divenuto anche un film di successo) “Fiore Mio”, nel quale Cognetti racconta una montagna che conosce assai bene, il Monte Rosa; qui ha avuto modo di osservare da vicino l’esaurimento della sorgente della sua casa a Estoul, piccolo borgo posto a 1’700 metri di quota che sovrasta la vallata di Brusson ed è nata l’idea di raccontare la bellezza delle sue montagne, dei paesaggi e dei ghiacciai ormai destinati a sparire o cambiare per sempre a causa del cambiamento climatico.
Ricco, di qualità ed interessante il programma di Piazza Grande, che allinea 18 film, alcuni di questi presentati a Cannes e a Berlino. Ma la voce del padrone la fa il cinema svizzero, che sullo schermo gigante della piazza, vedrà proiettati “Reinas” della peruviana-ticinese Klaudia Reynicke (8 agosto), il già annunciato “Sauvages” di Claude Barras (Locarno Kids Award il 13 agosto) e “Le procès du chien” di Laetitia Dosch (film di chiusura la sera del 17 agosto), insieme alla coproduzione internazionale “Electric child” di Simon Jaquemet.
Tra gli altri titoli spiccano “The seed of the sacred fig” del regista iraniano Mohammad Rasoulof, fuggito poco prima del Festival di Cannes al quale è riuscito a partecipare lo scorso maggio, conquistando con il suo bellissimo film il Premio Speciale della Giuria; l’intenso “Shambhala” del nepalese Min Bahadur Bham e “Rita”, debutto dietro la macchina da presa di Paz Vega. In totale 18 film, inclusi quelli dedicati ai premiati di questa edizione; 6 le prime mondiali.
Nel Concorso Internazionale sono 17 i film che si contenderanno il Pardo d’oro e gli altri premi, tutti presentati in prima mondiale: da “Bogancloch” di Ben Rivers a “Der spatz im kamin” del bernese Ramon Zürcher; da “La mort viendra” di Christoph Hochhäusler a “Luce” degli italiani Silvia Luzi e Luca Bellino; da “Qing Chun (Ku)“ di Wang Bing a “Suyoocheon” di Hong Sangsoo; oltre alla coproduzione (minoritaria per la Svizzera) di “Transamazonia” e il secondo film italiano in competizione, “Sulla Terra leggeri” di Sara Fgaier.
“Il concorso si presenta come un’immersione profonda nelle possibilità del linguaggio cinematografico contemporaneo. Un concorso ambizioso che cerca consapevolmente, criticamente, il dialogo con il pubblico in un momento in cui la Storia, quella con la “S” maiuscola, e tutte le sue storie, bussano imperiosamente alle porte del cinema”, scrive Giona Nazzaro.
Film di apertura di questa edizione, la sera di mercoledì 7 agosto, sarà “Le Déluge”, opera seconda di Gianluca Jodice che ricostruisce i giorni finali della vita di Maria Antonietta e Luigi XVI. Un film che nel cast annovera Mélanie Laurent e Guillaume Canet, coppia di attori francesi che saranno a Locarno per ritirare l’Excellence Award Davide Campari. Primi di una lunga serie di personalità premiate in questa edizione e già annunciate negli scortsi giorni: ovvero Stacey Sher (Raimondo Rezzonico Award), Iréne Jacob (Leopard Club Award), Shah Rukh Khan (Pardo alla carriera), il citato Claude Barras, Ben Burtt (Vision Award Ticinomoda) e Jane Campion, regista neozelandese, prima donna a vincere una Palma d’Oro a Cannes.
Fuori Concorso saranno presentati 11 film, di cui 10 prime mondiali e una prima internazionale. Tra questi il nuovo lavoro dello svizzero-iracheno Samir “La prodigiosa trasformazione della classe operaia in stranieri” e “La vita accanto” di Marco Tullio Giordana al quale sarà attribuito un Pardo speciale alla carriera.
Il programma del Locarno film Festival
Telegiornale 10.07.2024, 12:30