È un premio alla carriera che racconta una passione e un impegno civile, politico e sociale. L’impegno è quello di Alvaro Bizzarri, 87 anni, e il premio e quello consegnatogli dall’ANAC, l’associazione italiana degli autori cinematografici. L’evento è stato organizzato durante il fine settimana al Torino Film Festival.
Il regista autodidatta Alvaro Bizzarri
Il Quotidiano 13.04.2022, 21:00
ANAC ha omaggiato l’ex operaio, emigrato negli anni '60, “per l’insieme della sua opera di autore indipendente, coerente, rigoroso e da sempre attento alle problematiche sociali”. Arrivato a Bienne per lavorare come saldatore, Bizzarri si innamorò della cinepresa, diventando il primo cineasta a denunciare le condizioni di vita e di lavoro degli stagionali.
Nella sua carriera pluridecennale ha raccontato storie di vita di più generazioni. “Per prevenire e curare le ferite della storia, per rompere gli effetti di quel circolo vizioso che i personaggi di Bizzarri incarnano e rappresentano: guerra, miseria, sradicamento, esclusione”, come ha raccontato durante la laudatio Morena La Barba, ricercatrice alla Facoltà di scienze sociali dell’Università di Ginevra.