Non si arresta la conta dei danni negli Scavi archeologici di Pompei, figuranti nel patrimonio dell’umanità Unesco per la ricchezza dei reperti romani rimasti intatti dall’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 dopo Cristo. A pochissimi giorni dai crolli del 24 novembre domenica è toccato al muro di una bottega in via Stabiana. Ed è venuta giù anche una parte di intonaco della Casa della Fontana piccola.
La Soprintendenza ai beni archeologici di Napoli e Pompei rassicura che i lavori di ripristino partiranno con urgenza, a metà mese. Si aprirà il cantiere per la messa in sicurezza di tutte le murature della Regio VII del sito. I lavori partiranno in via di urgenza con il ripristino della parte superiore proprio del muro della bottega adiacente a via Stabiana. I progetti di restauro di imminente attuazione consentiranno, si assicura, di superare il fenomeno del degrado delle murature, spesso realizzate, come in questo caso, con pietrame minuto e malta molto povera. Non solo. Il ministero fa sapere che nominerà nei prossimi giorni la squadra guidata da un direttore generale del Grande Progetto Pompei, per realizzare tutti gli interventi di messa in sicurezza, restauro e valorizzazione necessari per il rilancio del sito archeologico.
Il sindacato: scarsa manutenzione
Intanto il sindacato accusa per nulla convinto dalle rassicurazioni. Per il rappresentante della Cisl degli Scavi, Antonio Pepe, gli ulteriori crolli avvenuti domenica sono «un segnale che la Sovrintendenza si deve dare da fare, perché la manutenzione ordinaria è stata trascurata da troppi anni e i crolli ne sono la conseguenza».
ANSA/Diem
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