Una trentina di filmati degli ultimi cinquant'anni sono al centro della retrospettiva che Fantoche, il Festival dell'animazione di Baden, dedica quest'anno alla ricca, creativa ma praticamente sconosciuta produzione di cartoni animati nella Svizzera italiana.
"È stato un percorso pieno di sorprese: più cercavo, più uscivano film d'animazione che non erano in nessun catalogo nazionale", afferma Rolf Bächler che ha raccolto le opere, "e soprattutto le produzioni della Svizzera italiana hanno delle caratteristiche molto diverse rispetto a quelle delle altre regioni linguistiche: innanzitutto spiccano la qualità dei cartoni animati per i bambini e le produzioni sperimentali". La spiegazione? "Forse il fatto che siano nate dove non esiste un vero mercato che impone delle regole ha permesso una libertà creativa unica".
Si tratta della prima retrospettiva in assoluto e ha sorpreso non solo chi l'ha organizzata e gli operatori d'Oltralpe: uno dei pionieri italofoni del genere, Victor Tognola, ammette per esempio di non aver mai incontrato Marcel Barelli, autore di alcune fortunate produzioni recenti.