Intervista

“Presentare Eurosong è come fare bungee jumping”

Michelle Hunziker, Hazel Brugger e Sandra Studer a tutto campo sulla grande manifestazione che si preparano a condurre

  • Oggi, 12:02
  • 2 ore fa
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Le tre presentatrici saranno sul palco a Basilea

  • Keystone
Di: Moritz Conzelmann (SRF)/sf 

È probabilmente il lavoro di presentazione più ambito in Europa: a metà maggio Michelle Hunziker, Hazel Brugger e Sandra Studer condurranno l’Eurovision Song Contest e SRF le ha sentite per un’intervista a tutto campo.

SRF: Manca ancora un mese all’Eurovision Song Contest. Lo state già sognando?

Michelle Hunziker: Ogni notte. Già in passato sognavo di presentare l’ESC. E ora sta per diventare realtà. Non vedo l’ora.

Sandra Studer: Mi sorprende di non aver ancora sognato l’ESC. In passato avevo regolarmente incubi classici da presentatrice, come cadere da un palco o guardare in camera senza sapere quale programma stessi conducendo.

Hazel Brugger: Io non ho incubi, ma tormentoni. Spesso anche diversi contemporaneamente. Anche perché ormai ascolto diverse playlist con canzoni attuali e passate dell’ESC. Così anche le mie due figlie hanno conosciuto gli Abba.

Presentate in inglese davanti a circa 160 milioni di persone. Come gestite la paura da palcoscenico?

Hunziker: Me lo immagino come il bungee jumping. Quando sei lì in cima e devi saltare, ti chiedi: “Perché lo sto facendo?” Ma appena ti lanci, è meraviglioso.

Brugger: La mia più grande paura è che per il nervosismo dimentichi le basi. Per esempio, come si dice “cinque” in inglese.

Studer: La cosa positiva è che non siamo sole sul palco. Mi aiuta avere Hazel e Michelle accanto a me.

Come vi state preparando? Sandra vive in Svizzera, Hazel a Francoforte e Michelle a Milano. Sembra quasi una famiglia allargata ben organizzata?

Brugger: Grazie a una chat di gruppo comune funziona bene. Io infastidisco gli altri con le mie GIF. La chat si chiama “ESC-Mamma-Multitasking”.

Studer: Quando ci siamo conosciute, la prima cosa di cui abbiamo parlato sono stati i nostri figli. Dopo 30 secondi abbiamo scoperto che insieme abbiamo otto figlie. Il tema “figli” emerge sempre, per questo Mamma-Multitasking.

Brugger: L’immagine del profilo della chat è il tasto “Esc” della tastiera del computer.

L’ESC viene oggi definito anche come uno “freakshow”. Si dice che la musica non sia più al centro dell’attenzione. Cosa ne pensate?

Hunziker: “Freaky” non è di per sé negativo. Per me significa libertà e allegria. È bello vedere come i diversi Paesi portano la loro cultura sul palco. La diversità è ciò che rende l’ESC così grande.

Studer: Tuttavia, la natura della competizione è cambiata negli ultimi decenni. In passato era una competizione di compositori. Si trattava di valutare una canzone. Con il tempo è diventata una competizione di interpreti e oggi si tratta molto più di prima dello spettacolo. Ecco perché trovo bello che ci siano ancora Paesi che mettono la canzone al centro dell’attenzione. Ma il mix di tutto è la cosa più bella di questa competizione.

L’ESC viene spesso utilizzato anche per lanciare messaggi politici. Vi dà fastidio?

Brugger: Non sorprende che in un mondo altamente politicizzato questa piattaforma venga utilizzata anche per questo scopo. Spero però che tutti prendano a cuore il motto “United By Music”. Al centro ci sono persone con sentimenti che hanno una storia da raccontare.

Hunziker: Vogliamo unire culture e valori. L’ESC viene spesso politicizzato, ma non è colpa dell’ESC.

Studer: Forse dovremmo ricordare che il primo ESC nel 1956 in Svizzera fu lanciato come progetto di pace. La musica è al centro come linguaggio comune che unisce.

Nicole, la cantante tedesca, ha cantato “Ein bisschen Frieden” (Un po’ di pace) nel 1982, vincendo l’ESC. Sarebbe adatta anche oggi?

Studer: “Un po’” oggi non basterebbe più.

Brugger: Probabilmente Nicole dovrebbe cantare “Moltissima pace”.

La vostra settimana dell’ESC a Basilea è ben programmata. Avrete tempo per prendere il fiato ogni tanto?

Studer: Hazel e io vogliamo esplorare Basilea in bicicletta.

Brugger: Sandra pedala, indossa una felpa rossa con cappuccio. Io seduta nel cestino, avvolta in una coperta bianca.

Hunziker: Io viaggerò dall’Italia a Basilea per la finale e vi porterò delle cose buone.

Brugger: Parmigiano e espresso sarebbero fantastici, grazie!

08:18

“Le Temps” con Andrée-Marie Dussault

Stampa Nazionale 01.04.2025, 08:02

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  • Enrico Bianda
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