Uno dei più interessanti artisti della seconda metà del Novecento, l'americano Jean-Michel Basquiat, è ricordato con una mostra (aperta da fine ottobre fino al 26 febbraio) al Mudec-Museo delle Culture di Milano.
Morto nel 1988 a soli 27 anni per overdose, Basquiat ha potuto eseguire un numero limitato di opere. Appare pertanto eccezionale averne raccolte circa cento per questa rassegna. In massima parte provengono dalla collezione dell'imprenditore israeliano Josef Mugrabi, che aveva acquistato diversi lavori di Basquiat, dopo averlo conosciuto tramite il grande artista della Pop Art Andy Warhol, primo estimatore di questo ragazzo di colore, nato a New York da padre haitiano e madre portoricana e sempre rimasto in questa città.
Basquiat a Milano
Poco più che bambino, Basquiat era rimasto colpito dai giovani autori dei "graffiti" con cui venivano ricoperti i muri delle periferie di New York. Si era cosi unito a loro. Oltre che sui muri, dipingeva sui materiali di scarto che trovava nelle strade. A notare il suo talento fu Warhol, che lo fece conoscere nell'ambiente artistico. Basquiat iniziò allora a dipingere su tela per rendere conservabili le sue creazioni.
ansa/joe.p.