Un allestimento a tema che riempie il piano ammezzato del Berlinale Palast (foto), un cast di superattori che comprende Ralph Fiennes, Adrian Brody, Willem Dafoe, Jude Law, Tilda Swinton, Bill Murray, Owen Wilson e tanti altri: è “The Grand Budapest Hotel” del texano Wes Anderson ad aprire giovedì sera la 64esima Berlinale all’insegna di un cinema eccentrico, pieno di personaggi buffi e situazioni paradossali.
Competizione internazionale: manca la Svizzera
Il film di Anderson inaugura anche la Competizione internazionale di 21 titoli che corrono per l’Orso d’oro, a cui si aggiungono fuori concorso il francese “La bella e la bestia” (con Léa Seydoux e Vincent Cassel) e la versione lunga (pare con scene hard) del nuovo film di Lars Von Trier, “Nymphomaniac Volume I”. Tra i titoli in corsa spicca la presenza di “Monuments Men” di George Clooney e anche per il divo brizzolato c'è un notevolissimo cast che comprende tra gli altri Matt Damon, John Goodman e Cate Blanchett. La trama riguarda una squadra americana che nella Seconda Guerra girava l’Europa per salvare opere d’arte. Per il resto ricca presenza di titoli asiatici e né titoli svizzeri né titoli italiani in gara.
Omosessualità tra le tematiche più presenti
La Svizzera è comunque rappresentata a Berlino da alcuni titoli tra cui “Der Kreis” di Stefan Haupt, film che racconta un’associazione omosessuale zurighese attiva dal 1943 al 1967. Tematica gay anche per Gianni Amelio, che guida la sparuta presenza italiana con il documentario “Felice chi è diverso”. Entrambi i titoli fanno parte della sezione Panorama.
La sera del 15 febbraio cerimonia di assegnazione degli Orsi, il 16 la conclusione del Festival.
Marco Zucchi