Da oggi, venerdì 6 novembre, e fino al 2 ottobre 2016, sarà allestita nella casa Cavalier Pellanda di Biasca, una mostra che commemora i 500 anni della buzza di Biasca.
Nonostante una data precisa non abbia potuto essere stabilita, gli esperti pensano che il 1515 sia quella più probabile.
Il disastro ha preso origine dal cedimento della diga naturale che si era venuta a formare in seguito a una frana del Monte Crenone. Questa formò uno sbarramento composto da decine di milioni di metri cubi di materiale che ostruì lo sbocco della Val di Blenio e il corso del fiume Brenno, che in un paio d’anni portò alla formazione di un vasto lago.
Quando la diga naturale cedette, la forza dell’acqua devastò tutto sul proprio passaggio da Malvaglia a Bellinzona. L’onda fu talmente forte che arrivò fino al Lago Maggiore e si calcola che il suo impatto sia stato sentito fino a Locarno.
La notizia della catastrofe giunse pure alle orecchie di Leonardo Da Vinci, che allora la raffigurò nel suo Codice Atlantico, ricordando Bellinzona, visitata qualche anno prima, nel disegno "Diluvio".
CSI/mrj
Dal Quotidiano:
In ricordo della Buzza di Biasca
Il Quotidiano 06.11.2015, 19:00