Un'impresa da detective letterari
Tra i titoli più celebri di Mario Monicelli, L'armata Brancaleone del 1966 si avvale di una pasta linguistica pseudo-medievale che viene da sempre indicata come esempio innovativo e geniale di pastiche verbale. Il professor Fabrizio Franceschini dell'Università di Pisa ha voluto andare alla ricerca dei documenti, per ricostruire il testo originale di una sceneggiatura memorabile che fin qui non era mai stata pubblicata.
Fabrizio Franceschini con Enrico Bianda (Rete Due 26.4.2016)
RSI Cultura 28.04.2016, 15:56
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Un po' a Capalbio, un po' presso la censura
Delle invenzioni vernacolari di Vittorio Gassman-Brancaleone e di tutti i suoi compari - scritte dal duo di sceneggiatori Age & Scarpelli insieme al regista - esistevano nei testi soltanto frammenti parziali. Come fa quando va alla ricerca di rari manoscritti antichi, Franceschini si è cimentato in una sorta di collage delle fonti. Si parte nel 2013 a Capalbio, dove Giacomo Scarpelli (figlio dello sceneggiatore) gli consegna il trattamento del film. Poi all'Archivio di Stato italiano, dove trova la sceneggiatura depositata all'epoca per la censura. A Roma, nella casa della vedova Scarpelli, reperisce un'altra sceneggiatura. L'ultimo pezzo salta fuori nel luglio 2015 in un'abitazione toscana.
La pubblicazione
Un lavoro di ricomposizione, dunque, che ha permesso di arrivare a una versione vicina a quella utilizzata a ridosso delle riprese del film. Che ora viene pubblicata dalla casa editrice Erasmo in un volume di grande interesse per i linguisti e per gli appassionati di cinema.
MZ