"Gli adoratori della croce sono coloro che hanno sostenuto e incoraggiato le mani degli invisibili scalpellini".
È questa una frase "rubata" a Adriana Mazza, una delle curatrici della mostra allestita al secondo piano del museo delle culture dedicata al paesaggio e all'architettura della fede cristiana armena, di cui la croce - khatchkar in armeno - è, citando il catalogo, "quella che caratterizza l'Armenia e rappresenta una delle espressioni più originali e vitali della sua arte tradizione".
Dai dettagli di opere in pietra "che sembrano merletti" allo slancio verso il cielo delle chiese, dai paesaggi aspri e discosti dei monti del Caucaso armeno fino al mito dell'arca approdata sul Monte Ararat.
Sono 74 le opere in bianco e nero realizzate dal maestro italiano della fotografia paesaggistica Elio Ciol. Alcune sono state al centro delle attenzioni del nostro ospite, l'architetto ticinese di origine armena Ludwig Naroyan, che ci ha permesso di conoscere più da vicino una parte importante e integrante della cultura armena.
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"Gli adoratori della croce", con Ludwig Naroyan (Suono e immagini: Rescue Media)
RSI Info 20.04.2015, 16:46