Bellezza viene tentata da Piacere e poi salvata da Tempo e Disinganno, il primo che le ricorda la sua legge inesorabile e il secondo che la riconduce alla realtà: è la trama di un capolavoro di Georg Friedrich Händel, "Il Trionfo del Tempo e del Disinganno", con cui la Scala di Milano ha inaugurato questa sera, giovedì, il progetto di proporre un'opera barocca nel cartellone di ogni stagione.
A guidare i musicisti scaligeri è stato chiamato il ticinese Diego Fasolis, il primo musicista della Svizzera italiana a dirigere un'opera nel teatro del Piermarini. I suoi Barocchisti hanno affiancato un ensemble orchestrale, chiamato a prodursi su strumenti d'epoca e a confrontarsi con un nuovo repertorio. L'esordio è stato per davvero trionfale, con sette minuti di applausi per tutti al termine dello spettacolo.
Il tempio della lirica, in collaborazione con la RSI, ha quindi accolto un lavoro che Händel scrisse 22enne sotto forma di oratorio (basandosi sul libretto di uno dei suoi protettori, il cardinale Benedetto Pamphilj) in un periodo in cui a Roma il Papa aveva vietato la scrittura operistica. La produzione è dell'Opernhaus di Zurigo e della Staatsoper di Berlino, per la regia di Jürgen Flimm e Gudrun Hartmann. L'idea di farne un'opera teatrale era stata dell'attuale sovrintendente milanese, Alexander Pereira, quando era direttore a Zurigo. Sono previste sette repliche: il 30 gennaio (in diretta su Rete Due) e il 3, 5, 7, 10, 12 e 13 febbraio.
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RG 18.30 del 28.01.2016 - Il servizio di Giuseppe Clericetti
RSI Info 28.01.2016, 18:42
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