Cultura e spettacoli

La Bestia è Vincent Cassel

Alla Berlinale una delle favole più famose

  • 14.02.2014, 17:23
  • 04.09.2023, 12:23
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Vincent Cassel e Léa Seydoux, protagonisti del film

  • KEYSTONE

È l'ex signor Bellucci, malgrado l'assenza perché impegnato su un set, a fare l'affiche nel penultimo giorno della 64esima Berlinale cinematografica: Vincent Cassel, peloso e truccato come si confà al personaggio, appare (fuori concorso) nella nuova versione di "La bella e la bestia" firmata dal francese Christophe Gans.

Profusione di elementi spettacolari e una compagna di avventura che si sta imponendo sempre più come l'attrice transalpina del momento: Léa Seydoux (con i capelli blu era nella Palma d'oro "La vita di Adele", con una passione per Cole Porter appariva in "Midnight in Paris" di Woody Allen, con jeans attillati seduceva nello svizzero "Sister" di Ursula Meier). Ne esce una versione parecchio grottesca della favola scritta da Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve.

Effetti speciali come se piovesse, un reame mostruoso e cupo, pieno di intricati rovi e di giganti pietrificati. Lei dapprima è ritrosa e poi come da testo si mostra sempre più affezionata al mostro, reso leonino e solitario da una maledizione punitiva degli dei delle foreste. Showdown finale con punizione della classica banda di taglia gole cattivi.

Un film che vive di gigantismo, con cui evidentemente una certa industria cinematografica europea (la produzione è franco tedesca e girata agli studi Babelsberg di Berlino) mostra di voler sfidare Hollywood sul suo campo preferito, quello del cinema "bigger than life".

Marco Zucchi

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