Cultura e spettacoli

La Svizzera a Cannes 2017

Presenza sparuta ma ci sono due coproduzioni RSI

  • 15 maggio 2017, 15:35
  • 23 novembre, 05:45
L'intrusa di Leonardo di Costanzo

L'intrusa di Leonardo di Costanzo è una coproduzione della ticinese Amka Films

  • Amka Films

Nel mare magno di proiezioni del festival cinematografico più importante del mondo, di solito, la piccola industria cinematografica rossocrociata quasi si perde.

Il 2016 si era rivelato invece proficuo, perché proprio dalla Croisette era partita la lunga cavalcata trionfale di Ma vie de courgette.

L'edizione del 70esimo appare in questo senso meno fertile: il nostro paese è presente soprattutto con coproduzioni minoritarie (nessuna nel concorso principale) e con un documentario selezionato dal festival indipendente ACID.

Sorprendentemente è la Svizzera italiana a poter contare sulla rappresentanza più vistosa, grazie a due coproduzioni con l'Italia: L'intrusa, di Leonardo di Costanzo (AMKA films e RSI), e Sicilian Ghost Story, di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (Ventura Film e RSI).

L'intrusa, che partecipa alla sezione autonoma della Quinzaine des Réalisateurs, racconta la storia di Giovanna, fondatrice del centro la Masseria a Napoli, dove le mamme del quartiere portano i loro bambini per cercare di sottrarli al mondo della mafia. In questo ambiente protetto, si rifugia Maria, giovane madre e moglie di un camorrista che si è macchiato di un efferato delitto. Il loro arrivo provoca malcontenti e ostilità tra genitori e insegnanti, arrivando a mettere a rischio l’esistenza stessa del centro.

Sicilian Ghost Story, che apre invece la Semaine de la Critique, è un film che parla di amore, di fantasmi e di mafia. Giuseppe, un ragazzino siciliano di tredici anni, un giorno scompare misteriosamente. Luna, sua compagna di classe e fidanzatina, non si rassegna alla sua sparizione, e combattendo l'omertà che la circonda, discende a poco a poco nel mondo oscuro che l'ha inghiottito, e che ha in un lago una misteriosa via di accesso…

Le altre presenze svizzere: il veterano Barbet Schroeder porta Le vénérable W (coproduzione Band à Part Films e RTS), dedicato alla figura del monaco buddhista Wirathu. Si tratta in questo caso di una proiezione speciale fuori concorso.

Come ricordato, nell'ACID è presente il documentario Avant la fin de l'été (Intermezzo Films e RTS) di Maryam Goormaghtigh, con al centro un ragazzo iraniano che gli amici vogliono convincere a non lasciare la Francia per tornare in patria.

Là dove il Marché du Film è importante quanto e più del festival stesso, troviamo poi agli onori due produttori svizzeri: Ivan Madeo di Contrast Films, che partecipa all'iniziativa Producer on the Move, e l'emergentissimo Michel Merkt (produttore l'anno scorso di Ma vie de courgette e quest'anno di ben cinque film inseriti nel programma ufficiale), che è nella giuria della Caméra d'Or.

mz

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