Cultura e spettacoli

Le Corbusier torna a Marsiglia

Una mostra esplora lo stile del brutalismo nelle opere del celebre architetto

  • 12 ottobre 2013, 16:00
  • 5 settembre 2023, 23:49
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Charles-Edouard Jeanneret, alias Le Corbusier

  • KEYSTONE

Ha aperto venerdì i battenti a Marsiglia la mostra “ Le Corbusier e la questione del brutalismo ”, in un hangar del porto, il J1, dove lo stesso architetto si è imbarcato innumerevoli volte verso Atene o Algeri, dove lavorò diversi anni.

“Le Corbusier non si è mai ufficialmente allineato con questa corrente”, spiega Jaques Sbrigio, curatore dell’esposizione, “ma vi è stato inglobato suo malgrado, soprattutto per certe sue opere, quali la Città Radiosa di Marsiglia”.

L’esposizione comprende pitture, sculture, arazzi , progetti urbanistici dell’architetto franco svizzero, ed esplora in maniera non cronologica il periodo di maturità dell’artista, tra il 1945 e il 1965.

Una prima sezione della mostra appare come una ricerca delle origini del brutalismo, ma il percorso si sviluppa analizzando le caratteristiche peculiari dell’opera di Le Corbusier che si rivela “ un brutalista romantico, che non ha mai rinunciato all’idealismo e all’armonia delle forme, pur nella volontà di conservare il razionalismo e la funzionalità.”

Red.MM/ZZ

Una corrente caratterizzata dal cemento

Il brutalismo è uno stile architetturale di origine anglosassone che ebbe una particolare considerazione tra gli anni ’50 e ’70. Le Corbusier coniò il termine, ma fu poi utilizzato per definire la rivoluzione architetturale in corso in quegli anni in Inghilterra. Le strutture brutaliste sono caratterizzate da forme geometriche molto nette che colpiscono per la loro ripetizione. Il cemento a vista è il materiale che caratterizza molti degli edifici di questa corrente.

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