"Non ho nessuna necessità di autodefinirmi. Semplicemente io sono io": pensieri e parole di Luciano Ligabue, che abbiamo incontrato poco prima dello showcase organizzato ieri, sabato 17 dicembre, da Rete3 (per rivederlo clicca qui).
Autore di 20 album, regista di due film e scrittore di un romanzo, una raccolta di poesie e tre di racconti che hanno riscontrato ampi favori dalla critica, l'artista di Correggio non ha intenzione di fermarsi. E se dovesse smettere di fare musica? "Non farmi pensare a scenari così apocalittici", sorride, aggiungendo che, anche se capitasse, uno sfogo creativo dovrebbe comunque rimanere. Non la pittura, però: "Non sono capace di disegnare nulla. Sono uno dei pochi in Italia che, alle medie, non sia riuscito ad arrivare alla sufficienza in questa materia".
Una carriera lunga 26 anni che non è destinata a fermarsi
Il cantautore che, in 26 anni di carriera, ha composto centinaia di canzoni, molte delle quali diventate delle vere e proprie pietre miliari: Piccola stella senza cielo, Certe notti, Urlando contro il cielo, Non è tempo per noi o Leggero, per citarne alcune. I fan più accesi, però, continuano ad apprezzarlo consumando tracce meno note ai più, come per esempio I duri hanno due cuori o Sarà un bel souvenir. Come se lo spiega il rocker emiliano? "Ai più fedeli piace pensare di essere arrivati a qualcosa che non è per tutti".
Dopo le storie del Bar Mario, quelle di Veleno e di Walter il Mago che hanno appassionato il suo pubblico, Made in Italy, il nuovo concept album, narra le vicende di Riko, "una persona che avrei potuto essere io se non avessi fatto il cantante".
Marija Milanovic