L'ombra della guerra anche sugli Oscar

Torna questa notte la cerimonia di assegnazione degli Academy Awards. Una 94esima edizione, quella degli Oscar, che dovrà, gioco forza, fare i conti anche con la guerra in Ucraina. Non dimenticheremo la crisi, ha assicurato il produttore esecutivo Will Packer, mentre si starebbe ancora valutando la possibilità di un contributo in video del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Intanto monta la polemica. Su tutti la voce di Sean Penn. In un intervento sulla CNN, il regista e attore - che è stato egli stesso nelle aree di guerra - ha invitato Hollywood a boicottare la cerimonia se il presidente ucraino non avrà diritto di parola e si è detto pronto a distruggere le sue statuette.

Tornando alla grande notte del cinema in senso stretto, invece, il premio più ambito tra le diverse categorie, quello per il miglior film (che sarà scelto tra i 10 titoli arrivati in finale), sarà un derby tra il "Il Potere del Cane" (ambientato sullo sfondo rurale del Montana anni Venti) di Jane Campion e "Coda - I segni del cuore" (la storia di una famiglia di pescatori sordomuti del Massachusetts) di Sian Heder.

La corsa tra le attrici è aperta tra Jessica Chastain, Olivia Colman, Kristen Stewart, Penelope Cruz e Nicole Kidman, mentre nella categoria dei migliori attori gareggiano Benedict Cumberbatch, Javier Bardem, Will Smith, Andrew Garfield e Denzel Washington. Poco probabile che Bardem ("Being the Ricardos") e la Cruz ("Madres Paralelas"), sposati nella vita, portino a casa due statuette nella stessa serata. Così come un'altra coppia 'baciata' dalle nomination, Kirsten Dunst e Jesse Plemons di "Potere del Cane". Tra i non protagonisti, Troy Kotsur, il papà sordo di "Coda", è il favorito della vigilia.