La scelta di un quotidiano italiano di allegare alla sua edizione di ieri, venerdì, “Mein Kampf”, il manifesto politico di Adolf Hitler, ha sollevato un’ondata di proteste e risentimento in Italia. La decisione editoriale ha scatenato l’indignazione delle comunità ebraiche italiane; il loro presidente Renzo Gattegna ha definito l'iniziativa "un fatto squallido, lontano anni luce da ogni logica di studio e approfondimento della Shoah". E "squallore" è pure il giudizio espresso dal premier italiano, Matteo Renzi, in un post su Facebook.
L’edizione contestata, a diritti d’autore ormai scaduti, era quella integrale del 1937 e chi ha avuto l’idea ha tentato di difenderla ricordando che "Mein Kampf" è un documento storico poiché evidenzia “come la pericolosità del discorso di Hitler non fosse solo l’iniziativa di un pazzo”.
Da più parti lo sdegno è stato forte. "Hitler in edicola è un attacco alla storia e alla memoria del passato", ha scritto Manuela Consonni su La Stampa, nel solco delle tante stragi di civili, da Sant’Anna di Stazzema a San Polo, a Marzabotto, compiute dai nazisti in Italia.
ANSA/EnCa