Dallo scrigno del misterioso monumento funebre di recente riportato alla luce a Kastà, nella Grecia settentrionale, è emersa un'altra sorpresa: un mosaico che rappresenta il dio Ermes, in piedi su un carro mentre accompagna un uomo, il probabile proprietario del sepolcro, nel regno dei morti.
L'opera è realizzata con tessere variopinte e si distingue per la tecnica eccezionale e l'accurata riproduzione dei dettagli. Lunga 4,5 metri e larga 3, è stata rinvenuta nella seconda sala della tomba, dietro alle due cariatidi da poco scoperte.
Nel frattempo, continua a tenere banco la disputa scoppiata tra archeologi in merito all'anno di realizzazione: c'è chi lo fa risalire a un'epoca compresa tra la fine del IV secolo e l'inizio del III avanti Cristo e c'è chi posticipa di molto la data. La polemica concerne anche il dignitario ivi sepolto che, secondo una parte degli esperti, potrebbe essere un parente di Alessandro Magno, ma non lo stesso condottiero macedone, la cui ultima dimora terrena, da molti localizzata ad Alessandria d'Egitto, non è mai stata trovata.
ANSA/dg