L'importanza dei luoghi
Spesso i film che ci hanno fatto sognare hanno nei ricordi il valore aggiunto della sala cinematografica in cui li abbiamo visti. Capita soprattutto quando il cinema ha una personalità precisa e riveste nell'immaginario collettivo un significato particolare.
Il luogo dei film d'autore
Per chi abita nel luganese e nel resto del canton Ticino ha un ruolo di questo tipo il
cinema Lux di Massagno, piccolo baluardo di resistenza consacrato al cinema d'autore e alle proiezioni in lingua originale.
Visione notturna della facciata del cinema
Maurice
Da un quarto di secolo il Lux è Maurice Nguyen, l'appassionato gestore di origine vietnamita che - dopo aver iniziato a occuparsi di cinema quarant'anni fa in Romandia e vissuto una lunga esperienza anche al Kursaal di Lugano - lo ha rimesso in sesto, riaperto e fatto funzionare fino a oggi.
Arriva il CISA
Il primo maggio 2016 Nguyen va in pensione e passa il testimone al Conservatorio internazionale di scienze audiovisive, che assume la gestione e la programmazione della sala. La continuità è assicurata, ma sono parecchi gli affezionati spettatori che vivono la partenza dell'esercente con un senso di malinconia.
I ricordi di Maurice Nguyen a Finestra aperta (Rete Due 26.4.2016)
RSI Info 27.04.2016, 11:31
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I personaggi: tra quelli incontrati durante la sua quarantennale carriera, Nguyen rievoca il bagno di folla vissuto da Kabir Bedi, venuto a Lugano per l'uscita di Ashanti. L'aneddoto più divertente è la divagazione notturna nella zona pedonale di Piazza Riforma per portare un affamato Alberto Sordi a mangiare un boccone. Quello più cinefilo la lunga corsa sul binario della stazione di Lugano per accompagnare Giulietta Masina (arrivata per presentare Ginger e Fred), che doveva prendere un treno perché Fellini la stava aspettando a Roma. Il momento più surreale con Giancarlo Giannini, con cui sublima un pomeriggio e una serata da dimenticare con una memorabile nottata al night del Kursaal.
La sala: ricorda che al momento di prendere in gestione il Lux le poltroncine erano da cambiare. Con la moglie intraprende un viaggio nella Svizzera tedesca in camion per comprarne 300 usate e le porta a Massagno, dove una volta lavate si rende conto che le fodere si sono ristrette. La moglie le fa tornare utilizzabili con il vapore e di lì in poi le considererà delle specie di figli. Così come una sorta di figlio è la sala per entrambi.
Il futuro: progetta da anni di scrivere la storia della sua vita avventurosa, dalla giovinezza in Vietnam al trasferimento in Francia e poi in Svizzera, all'arrivo in Ticino, al ritorno in visita nella sua terra d'origine decenni dopo averla lasciata.
L'accento: Nguyen non si offenderà se diciamo che uno degli elementi di simpatia che lo contraddistinguono è il modo buffissimo di parlare l'italiano, lingua che non ha mai imparato fino in fondo. Una terra italofona però lo ha adottato e lui ne è diventato parte.
MZ