Tutto come previsto. Fin troppo, dirà qualcuno. Era previsto anche, a ben vedere, che Jean-Luc Godard (a cui è stato assegnato il Premio d’onore) avrebbe dato buca agli organizzatori, come fa sempre in queste occasioni. E così è stato.
Gallery - Premio svizzero del cinema
Alla radio:
Rete Uno: il reportage subito dopo i premi
RSI Info 14.03.2015, 15:29
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Alla radio:
RG 12.30 del 14/3/2015 Il servizio di Marco Zucchi
RSI Info 14.03.2015, 12:40
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Alla radio:
Rete Due 14.3.2015 Bilancio del Premio del cinema svizzero
RSI Info 16.03.2015, 11:49
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Alla radio:
Rete Tre un bilancio della premiazione a Strahollywood 16.3.2015
RSI Info 16.03.2015, 15:58
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In tv: Telegiornale
12.03.2015: La Svizzera premia Godard
RSI Info 12.03.2015, 20:58
13.03.2015: Da Ginevra, Marco Zucchi
RSI Info 13.03.2015, 21:30
14.03.2015: I premi del cinema svizzero
RSI Info 14.03.2015, 20:54
Per quanto riguarda i premi veri e propri, pochi erano pronti a pronosticare un vincitore diverso da Der Kreis nella categoria miglior film. Né il discontinuo Dora, né il fin troppo surreale Pause, né il coraggioso ma acerbo Chrieg, né il pacioccoso Bouboule sembravano aver le carte in regola per contrastarlo. In effetti su cinque nomination il flm di Stefan Haupt si porta a casa quattro "quarzi": gli altri per miglior attore (Sven Schelker), miglior attore non protagonista (Peter Jecklin) e migliore sceneggiatura.
Chrieg si consola con il premio per la fotografia, Pause, incentrato sulle alterne fortune di un duo rock, con quello per la musica. Notevole l’exploit di Electroboy: il "ritratto d’artista" firmato Marcel Gisler vince come miglior documentario e miglior montaggio. Gloria anche per Driften, con il premio a Sabine Timoteo, migliore attrice. Nel complesso un’edizione che parla come previsto molto schwiizerdütsch, poco francese e per niente italiano.
mz