Maya Plissetskaya, già luminosa stella del Bolshoi, è morta in Germania, stroncata da una crisi cardiaca, all'età di 89 anni. L'artista moscovita era una delle due sole sovietiche ad essersi meritata il titolo di "prima ballerina assoluta".
Figlia di un ingegnere fucilato per tradimento nel 1938, ai tempi di Stalin, e di un'attrice deportata in un campo di concentramento, fu allevata dagli zii. Nel 1943, a 18 anni, fece il suo ingresso nel tempio mondiale della danza, il Bolshoi appunto, imponendosi subito per grazia e tecnica sopraffina. Spesso in polemica con il regime, che definì scandalose certe sue interpretazioni, lasciò il palcoscenico solo alla soglia dei cinquant'anni. Nel 2005, a 80, tornò a esibirsi al Cremlino in un allestimento dedicatole dal coreografo Maurice Béjart.
AFP/dg