Metti un martedì con il presidente del Festival del film. Anzi, con il superpresidente. Marco Solari, classe 1944, dal 2000 ricopre questa carica e in questi anni ne ha viste di cotte e di crude. "Il Festival è come un mostro — ha esordito una volta a bordo dell'auto presidenziale ("che in realtà è più piccola delle classiche auto di rappresentanza", ha assicurato l'autista Enea) — o si riesce a dominare oppure ti mangia! Non c'è alternativa..."
Seguendo Solari — A ruota libera tra un impegno e l'altro - di Jona Mantovan
RSI Info 09.08.2016, 17:11
E fino ad oggi Solari è sempre riuscito a domarlo. "Ogni edizione è come una piccola opera d'arte. Certo però che quando provano a bruciarti lo schermo... beh, quella è davvero una brutta nottata!" (ride). Mentre la vettura si dirige verso il ricevimento della giuria ecumenica, dove terrà un discorso sull'importanza dell'amore, il presidentissimo parla a ruota libera: "Non vado a pregare per ottenere qualcosa. L'appello alla Madonna del Sasso contro il terrorismo era la cosa giusta da fare, c'è una bella energia e la città era emozionata".
Dopo il ricevimento si riparte sulla quattroruote nera griffata a Festival. Sulla "mancanza di polemiche" sollevata da alcuni sorride sornione: "So che i giornali vivono per buona parte di polemiche, ma non è colpa mia se quest'anno non ci sono. Non possiamo crearle dal nulla! E poi è solo martedì... Ne devono ancora succedere di cose"... Ora si va al Castello, per gli ambasciatori. Ancora una parola sull'AET, che si ritira dagli sponsor. E il volto si fa un po' scuro: "Non si può fare il festival senza di loro. Dobbiamo trovare assolutamente qualcuno. Ma siamo molto grati a questo importante sponsor che ha permesso di far arrivare il festival dov'è oggi..." neanche il tempo di far fermare Enea, che Solari vuole già saltare giù dalla macchina, si slaccia la cintura per accogliere un centinaio di persone tra ambasciatori, ambasciatrici e accompagnatori provenienti da 45 nazioni, per la giornata ufficiale in loro onore.
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