Cultura e spettacoli

"So muovermi nei miei limiti"

Intervista a Paolo Conte, 80 anni, in occasione del suo concerto per il decimo Festival da jazz di St. Moritz

  • 29 luglio 2017, 21:08
  • 23 novembre, 04:49
03:31

Pontresina, l'intervista a Paolo Conte

Telegiornale 29.07.2017, 20:00

“Per noi italiani la Svizzera è un paese ordinato, organizzato e, devo dire, anche bello. Poi di più non posso dire, perché ci vengo di rado”. Così Paolo Conte, 80 anni quest'anno, si è espresso in un’intervista alla RSI in occasione del suo concerto tenutosi venerdì a Pontresina per la decima edizione del Festival da jazz di St. Moritz.

Il musicista e cantautore italiano ha parlato della sua musica: “Sono uno che riesce ad amministrare bene i miei limiti. Io mi muovo dentro i miei limiti”, ha spiegato. Parlando dell'ispirazione che accende i suoi brani ha detto: "È qualcosa di strambo che ti viene in mentre. Poi ci vuole mestiere, devi lavorare tanto di matita e di gomma. È un mistero, ma tutta l'arte è misteriosa: è fatta di artigianato ma anche di qualcosa di impalpabile".

Paolo Conte ha parlato dell'importanza che i giovani capiscano la musica di un tempo, anche quella classica, e si è epresso anche sui generi musicali di successo, quelli che, come il rap, hanno raccolto l’eredità di blues e jazz. “Diciamo che non ho l’orecchio per capire certe filastrocche”, ha affermato pur non sentendosi nostalgico: ”Non sono nostalgico perché vado indietro nel tempo, ma non verso cose che ho vissuto, ma verso cose di prima che nascessi”, ha raccontato.

La gallery del concerto

Paolo Conte ha anche parlato di com'è cambiata la sua musica e il suo dialogo col pubblico: "Non e cambiato molto dentro di me. Può darsi che l'ispirazione prima fosse più narrativa, raccontavo di più, ora di meno. Un tempo parlavo di più col pubblico. Ora solo coi musicisti. Non voglio interrompere il ritmo del concerto''.

Sulla politica non ha voluto esprimersi ("non ci capisco molto", ha glissato sorridendo), ma si è anche sbilanciato su un’altra grande passione: il calcio e il suo Milan, che quest’anno si è lanciato, dopo tanto tempo, in un mercato roboante: “Abbiamo comprato molto, ora bisogna organizzare. Però vorrei rivedere più spesso la vecchia maglia, quella a grandi striscie rosso e nere. Ora vedo spesso quella nera e mi sembra che il diavolo si sia abbrustolito”, ha affermato ridendo.

Davide Paggi/TG


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Pontresina, l'intervista a Paolo Conte

Telegiornale 29.07.2017, 20:00

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