Gli studi cinematografici di Hollywood, o almeno quelli Disney, Paramount e Sony, sono al centro di una vertenza giudiziaria collettiva negli Stati Uniti. La “class action” è stata promossa per discriminazione verso i sordi e le persone con problemi uditivi.
L’azione, depositata negli scorsi giorni in un Tribunale di Los Angeles, ritiene che almeno otto grandi società di produzione di supporti audiovisivi abbiano commercializzato pellicole o serie TV senza la promessa sottotitolazione delle canzoni.
Per le persone “dure” d’orecchio la sottotitolazione è essenziale per comprendere un lungometraggio e le relative parti musicali. Così si è espressa Meredith Sugar, presidente dell’Associazione Alexander Graham Bell che difende gli interessi dei sordi e delle persone con problemi di udito. Sugar ritiene infatti che in mancanza di sottotitoli anche per le canzoni o le parti musicali di film e telefilm le persone deboli d’udito non possano comprendere appieno la trama.
Red.MM/ATS/AFP/Swing