Venti anni fa moriva Kurt Cobain

Una vittima della maledizione dei 27 anni, come Jimi Hendrix, Jim Morrison, Amy Winehouse, Janis Joplin. È trascorso un ventennio da quel 5 aprile del 1994 in cui, come stabilì il coroner, Kurt Cobain si sparò un colpo in testa nella sua villa di Seattle.

Ci vollero tre giorni prima che il corpo venisse ritrovato, da un elettricista venuto ad installare un sistema d’allarme. Da poco la polizia ha diffuso immagini inedite delle stanze in cui il leader dei Nirvana si uccise: il disordine, l’atmosfera e gli oggetti sono quelli tipici della casa del tossicodipendente che Cobain era diventato, dopo un’infanzia difficile, un’adolescenza tormentata e una fulgida quanto breve carriera segnata dal capolavoro del 1991 “Nevermind”, uno dei più grandi album rock della storia, il disco che portò la musica indipendente in vetta alle classifiche e diede voce a una generazione.

La fama non lo salvò, nemmeno il matrimonio con Courtney Love, che condivideva la passione per l’eroina, o la nascita della figlia Frances Bean. Il baratro, anzi, si fece sempre più profondo, fino a quella teatrale e tragica uscita di scena.

ANSA/ATS/pon