Il Cabaret Voltaire, nella Spiegelgasse di Zurigo, agli inizi del 1916, in un Europa devasta dal conflitto, fu il luogo di incontro di Hans Arp, Hugo Ball, Tristan Tzara, Marcel Janco, Richard Huelsenbeck, Hans Richter e altri artisti senza patria, tanti in fuga dalla Prima guerra mondiale. In breve il gruppo fu capace di influenzare in modo indelebile l’arte (dalle arte visive alla letteratura) e la cultura del Novecento mettendo in discussione tutto l'esistente. Ne nacque il movimento Dada che sosteneva la rottura e intendeva reinventarsi costantemente. Un'opera che prosegue da esattamente un secolo e alla quale è dedicata una pagina speciale RSI.
Nell'ottobre del 2004, la riapertura del Cabaret Voltaire ha riportato in vita il Dadaismo. Oggi, il "Dadahaus" ospita mostre, eventi, un negozio e un bar, tenendo in vita l'ideale di quel gruppo di artisti diventato ufficialmente movimento il 5 febbraio 1916. La città natale del Dadaismo celebra l'anniversario con una serie considerevole di iniziative. La più importante è sicuramente la mostra "Dada Universal" allestita al Museo nazionale svizzero che aprirà i battenti venerdì, a 100 anni esatti dalla serata in cui venne inaugurato il locale fondato dal registra teatrale Hugo Ball.
Il Museo nazionale di Zurigo punta i riflettori su questo importante movimento, evidenziandone la portata globale e universale e gli effetti che si avvertono fino ai giorni nostri. Oltre a presentare numerose opere (tra cui il leggendario orinatoio di Marcel Duchamp, ritenuto la "Monna Lisa" del Dadaismo), la mostra consente al visitatore di entrare nello spirito Dada, in un vortice spazio-tempo che con oggetti, video e poesie recitate offre un’esperienza di straordinaria valenza sensoriale.
Il catalogo della mostra al Kunsthaus
L'esposizione Dadaglobe Reconstructed, al Kunsthaus fino al 1° maggio, è stata invece realizzata in collaborazione con il Museum of Modern Art (MoMa) di New York. L'allestimento, per il quale sono stati necessari sei anni di ricerca, è di fatto il coronamento di un progetto lanciato nel 1921 da uno dei padri del movimento, Tristan Tzara. L'uomo voleva pubblicare un'opera con circa 200 testi e immagini prodotti da artisti dada, ma aveva dovuto rinunciare per ragioni finanziarie e personali. Gli organizzatori della mostra sono riusciti a recuperare queste centinaia di documenti, che, dopo la morte di Tzara negli anni Sessanta, erano stati venduti in tutto il mondo.
Per sottolineare l'anniversario la SRG-SSR in coproduzione con Arte, DocMine, Pro Helvetia ha lanciato un progetto puramente web intitolato "DADA-Data" definito "doppio" per creare una corrispondenza dinamica fra passato e presente. "Un omaggio - si legge nel comunicato - "vivo, virale, dada, fatti di digressioni, d'autodistruzione, di derisione, e ancorato nella nostra epoca, proprio come Dada era in guerra con la sua. Un omaggio moderno".
Diem/ATS
Il progetto online
DADA DATA invita il pubblico a scoprire il Dadaismo tramite esercizi interattivi ("Hacktionen"). Il programma, che avrà inizio il 5 febbraio, sarà molto variegato: collage su Instagram, illustrazioni stampate in 3D, poesie, un cubo in cui sperimentare direttamente il Dadaismo e per finire una nuova stesura del manifesto dada al Cabaret Voltaire a Zurigo. Gli "Hacktionen" dureranno per tutto il mese e si concluderanno il 5 marzo 2016. Ad arricchire l'offerta c'è anche il "Dada-Depot", un antimuseo multimediale con materiale didattico e informazioni sul Dadaismo che sarà costantemente ampliato nei mesi e negli anni a venire.
Dada nelle teche RSI