Il gigante petrolifero anglo-olandese Royal Dutch Shell rivede sensibilmente al ribasso le stime per il quarto trimestre 2013, prevedendo un utile netto in calo del 70% a 2,9 miliardi di dollari, contro i 4 miliardi di dollari previsti dagli analisti.
Il nuovo direttore della compagnia Ben van Beurden, in carica dal 1° gennaio, ha spiegato che il crollo dei profitti è dato dall’aumento dei costi di esplorazione e dalla crisi del settore della raffinazione. Influiscono negativamente sui risultati anche l’indebolimento del dollaro australiano, le perdite registrate negli Stati Uniti, nonché la difficile situazione a livello di sicurezza in Nigeria.
I conti dell’ultimo trimestre saranno diffusi tra due settimane e per Shell si tratta del primo “profit warning” alla vigilia di una trimestrale dal 2004. L’utile netto per l’anno appena trascorso dovrebbe attestarsi a 16,4 miliardi complessivi, contro i 26,7 miliardi del 2012 (-38.5%).
Reuters/Ansa/LudoC.