Nel 2014 le imprese svizzere hanno "rimpatriato" dall'estero 3 miliardi di franchi, in controtendenza quindi con l'anno prima, quando avevano investito 36 miliardi nelle loro filiali. Le società straniere invece, rispetto al 2013, hanno investito direttamente in Svizzera una somma di 6 miliardi (+5).
Un forte disinvestimento constatato a livello delle filiali elvetiche - rileva la Banca nazionale svizzera (BNS) in un comunicato - si segnala nel ramo dei servizi. A livello geografico la tendenza ha toccato soprattutto Europa, l’America e l’Oceania. L'Asia si è invece confermata zona di particolare interesse avendo registrato 10 miliardi di investimenti.
L'industria, da parte sua, ha registrato un'evoluzione al rialzo degli investimenti oltre confine: in questo settore il ruolo di motore lo hanno svolto i gruppi chimico e plastico, con investimenti pari a 15 miliardi di franchi.
Due milioni di dipendenti all’estero
Gli investimenti diretti elvetici a fine 2014 ammontavano complessivamente a 1'056 miliardi (al 90% si tratta di capitale di partecipazione). Le ditte rossocrociate nelle loro filiali all’estero impiegano un totale di 1'962'000 persone. Le ditte estere ne impiegano invece in Svizzera 455'000.
Diem/ATS