Le esportazioni svizzere hanno ristagnato in luglio. L'Amministrazione federale delle dogane (AFD) ha annunciato un saldo nel bilancio commerciale che comunque "è rimasto chiaramente al di sopra dei quattro miliardi di franchi", attestandosi a poco più di 4,1 miliardi.
Rispetto a giugno, l'aumento delle esportazioni è stato dello 0,1% a 20,3 miliardi di franchi, mentre le importazioni, in termini destagionalizzati, sono aumentate dell’1,7% a 16,2 miliardi, indica l'AFD. Le variazioni indicate sono nominali: in termini reali (cioè corrette dell'effetto dei prezzi) si sono attestate rispettivamente a +0,6% (export) e -1,0% (import).
Un mese fa era stato d'altra parte annunciato un record per le esportazioni svizzere, che nel secondo trimestre hanno superato per la prima volta i 60 miliardi di franchi sull'arco di tre mesi, grazie in particolare al traino del comparto chimico-farmaceutico.
Orologeria e strumenti di precisione col vento in poppa
Nel confronto con il mese di giugno, i vari settori d'esportazione hanno mostrato andamenti altalenanti: in luglio quello di gran lunga più importante, la chimica-farmaceutica, segna - a livello nominale - un calo dello 0,8% (a poco meno di 10,5 miliardi di franchi); le macchine e l'elettronica sono sostanzialmente rimaste stabili (+0,4% a circa 2,6 miliardi), guadagnano terreno l'orologeria (+4,2% a quasi 2,0 miliardi), così come gli strumenti di precisione (+4,2% a un livello record di oltre 1,5 miliardi), mentre arretrano lievemente i metalli (-0,4% a poco più di 1,2 miliardi).
A livello regionale, il continente più importante per i prodotti elvetici rimane l'Europa (+5,1% a 11,9 miliardi, dopo il crollo pari al 7,3% registrato in giugno). In netta flessione è invece il Nordamerica (-7,9% a 3,6 miliardi), ma frena anche l'Asia (-3,7% a 4,5 miliardi), con il Giappone che arretra addirittura del 32,7% a 488 milioni e la Cina che registra un leggero calo dello 0,5% a 1,3 miliardi.
In calo le importazioni dall'Asia
Anche sul fronte delle importazioni il settore più importante è rappresentato da quello della chimica e della farmaceutica (+10,5% a 4,6 miliardi), seguito da macchine ed elettronica (+0,9% a 2,7 miliardi) nonché dai veicoli (-1,4% a 1,5 miliardi). Riguardo alle regioni, si registra un calo in Asia (-2,3% a poco meno di 3,2 miliardi, nonostante il +97,7% messo a referto a Singapore), mentre progrediscono Nordamerica (+3,2% a oltre 1,1 miliardi) ed Europa (+3,0% a 11,8 miliardi), che rappresenta il mercato principale delle imprese elvetiche.