Le esportazioni cinesi sono crollate del 14,5% a luglio rispetto all'anno precedente, aumentando le pressioni sul Partito Comunista al governo per invertire il crollo economico. Le esportazioni sono scese a 281,8 miliardi di dollari e il calo è aumentato rispetto al 12,4% di giugno, secondo i dati doganali di martedì. Le importazioni sono crollate del 12,4% rispetto a un anno prima, a 201,2 miliardi di dollari, a dimostrazione della debolezza della domanda interna. Tale passivo è in rilevante aumento rispetto alla contrazione del 6,8% del mese precedente.
Il surplus commerciale globale del Paese si è ridotto del 20,4% rispetto al record di un anno fa, attestandosi a 80,6 miliardi di dollari. I leader cinesi stanno cercando di sostenere l'attività delle imprese e dei consumatori dopo che il rialzo seguito alla fine dei controlli contro il Covid-19 a dicembre si è esaurito prima del previsto.
La crescita economica della Cina è scesa allo 0,8% nel trimestre conclusosi a giugno, rispetto a quello precedente, a fronte del 2,2% del periodo gennaio-marzo. Ciò equivale a una crescita annua del 3,2%, che sarebbe tra le più deboli della Cina in tre decenni.
Il partito al potere ha promesso misure a sostegno degli imprenditori e per incoraggiare l'acquisto di abitazioni e la spesa dei consumatori, ma non ha annunciato interventi di stimolo su larga scala o tagli decisi alle tasse. La domanda di prodotti cinesi si è raffreddata dopo che la Federal Reserve americana e le banche centrali europee e asiatiche hanno cominciato ad alzare i tassi di interesse l'anno scorso per raffreddare un'inflazione che ha toccato i massimi da molti decenni.
Notiziario delle 11.00 del 08.08.2023 - Crollano le esportazioni cinesi
RSI Info 08.08.2023, 11:28
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