La scelta della Banca nazionale svizzera (BNS) di liberare il franco “dall’abbraccio” con l’euro che durava da oltre quattro anni non è così bizzarra come si potrebbe pensare e perciò motivata, nonostante i vari effetti negativi a breve termine che tale decisione ha già causato e causerà nell’immediato.
La decisione che ha agitato i mercati valutari e borsistici del mondo intero giovedì scorso e che si ritiene possa creare non poche difficoltà tanto nella Confederazione quanto pure nell’eurozona e nell’est europeo è basata infatti su pilastri concreti, come sottolinea Giorgio Cuscito su tvsvizzera.it.
Il giornalista della rivista italiana di geopolitica Limes precisa con dovizia di particolari ciò che ha preceduto la decisione storica presa dalla BNS il 15 gennaio 2015, come pure ha approfondito i possibili sviluppi futuri dello sganciamento del franco dalla moneta unica europea.
Red. MM/EnCa