L'abolizione del tasso di cambio minimo di 1,20 franchi accelererà il processo di consolidamento del settore bancario privato svizzero. Boris Collardi, CEO di Julius Bär e presidente dell'associazione di categoria, in un incontro con la stampa oggi (martedì) a Berna ha pronosticato che entro cinque anni il numero di istituti calerà fino a 100, per effetto della diminuzione dei profitti e dell'aumento dei costi causati dal franco forte.
Nel 2005 c'erano ancora 182 banche private, diventate 139 nel 2013. Il comparto dà lavoro a 21'500 collaboratori, di cui 14'500 in Svizzera. Collardi non esclude delocalizzazioni parziali, fusioni ed esternalizzazioni, per esempio nell'informatica. La crescita sarà più lenta che nelle piazze concorrenti, +3% contro il +10% di Singapore e il +11% di Hong Kong, ma la Confederazione dovrebbe essere ancora numero uno al mondo nel 2018.
pon/ATS
Dal TG20:
RG delle 18.30 del 20.01.15; il servizio di Marzio Minoli
RSI Info 20.01.2015, 19:46
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