Il motore 5 cilindri è per l’Audi un vero marchio di fabbrica, al pari della trazione integrale quattro, tanto da costruirsi una solida reputazione fra le auto di serie e ottenere molti successi fra quelle da competizione; nel 1983 il finlandese Hannu Mikkola si aggiudica il titolo piloti nel Campionato del Mondo rally, anticipando di una stagione il trionfo dello svedese Stig Blomqvist. Il 5 cilindri fu introdotto per la prima volta nel 1976 sotto il cofano della berlina Audi 100 e da quel momento diventò un punto fermo della marca tedesca. La sua origine risale a inizio anni '70, quando gli ingegneri rinunciarono a sviluppare un motore 6 cilindri in linea poiché troppo ingombrante e pesante.
Alcune Audi mosse dal mitico motore 5 cilindri
La scelta ricadde su un motore 5 cilindri, sempre in linea, derivato in parte dal 4 cilindri montato sulle Audi 80 e 100; aveva una cilindrata di 2,1 litri e sviluppava 136 CV, valore molto elevato per l’epoca. Il 2.1 esordì nel marzo 1977 sotto il cofano dell'Audi 100 5E. L’anno dopo debuttò il primo 5 cilindri a gasolio, 2,0 litri da 70 CV, preceduto dalla variante turbo a benzina di 2,1 litri da cui sarebbe derivato il generoso propulsore delle sportive quattro, vere dominatrici del Mondiale rally nei primi anni ‘80.
Tra le vetture più interessanti mosse dal 5 cilindri di Ingolstadt figura certamente l'Audi RS2 del 1994 con il suo 2.2 litri 20 valvole turbocompresso che erogava 315 CV. Fu la prima station-wagon in grado di rivaleggiare con le supersportive e del resto nella sua produzione era coinvolta pure la Porsche che l’assemblava a Zuffenhausen. Il 5 cilindri è stato offerto regolarmente fino al 1997, sia a benzina che a gasolio. È poi tornato nel 2009, sull'Audi TT-RS, con cilindrata di 2,5 litri e potenza di 350 CV garantita dal turbo. L'ultima evoluzione del 2,5 litri che anima la nuova TT-RS disponibile sia come coupé, sia roadster, è stata presentata quest’anno a Pechino e sviluppa fino a 400 CV.
ANSA/EnCa