Economia e Finanza

Il sistema bancario USA sotto pressione

I crolli di Silvergate Capital e di SVB Financial Group si sono riverberati su tutto il settore finanziario - Il rialzo degli interessi mette a nudo le vulnerabilità del mercato

  • 10 marzo 2023, 22:03
  • 20 novembre, 11:46
00:37

SEIDISERA 18.00 del 10.03.23: I mali di due banche USA provocano scossoni anche in Europa

RSI Info 10.03.2023, 22:12

  • Reuters
Di: Diem/Reuters/ATS 

Il sistema bancario degli Stati Uniti tra giovedì e venerdì ha vissuto due giornate di notevole apprensione che hanno provocato anche la netta flessione degli indici azionari europei. Il movimento è stato innescato dai crolli di Silvergate Capital che chiuderà Silvergate Bank e da SVB Financial Group, di cui fa parte la Silicon Valley Bank che venerdì è stata chiusa dalle autorità di vigilanza bancaria della California. Si tratta del maggiore fallimento di una banca commerciale dal 2008.

Le traversie dei due gruppi hanno contagiato gli altri istituti del Paese (quelli piccoli, quelli medi e anche i colossi JPMorgan Chase, Bank of America, Citigroup e Wells Fargo) e si sono diffuse a livello mondiale. Lo Swiss Market Index, che da inizio anno si era sempre mosso sopra gli 11'000 punti, venerdì, dopo una settimana di continua flessione, ha chiuso a 10'765 punti. La flessione venerdì è stata dell'1,68%. Particolarmente toccate le azioni di UBS ,(-4,53%) e Credit Suisse (-4,84%). Francoforte a fine giornata aveva lasciato sul terreno l'1,31%, Parigi l'1,3% e Londra l'1,67%, malgrado le buone notizie sull'evoluzione del PIL della Gran Bretagna a gennaio. L'indice Dow Jones alla chiusura era a di 31'900 punti, 1'500 in meno rispetto a una settimana fa. Il NASDAQ invece era poco sopra gli 11'100, con una flessione settimanale di quasi 600.

Silvergate Bank, una banca fondamentale per lo sviluppo del settore delle criptovalute, ha annunciato la chiusura, tramite una liquidazione ordinata delle operazioni che, ha assicurato giovedì la holding controllante, prevede il rimborso completo di tutti i depositi.

Ancor maggiore lo shock provocato dalla ingloriosa fine della Silicon Valley Bank, che dalla sua fondazione, all'inizio degli anni Ottanta, era diventata un punto di riferimento per le imprese innovative e le startup tecnologiche della regione. Con i oltre 200 miliardi di attivi, l'istituto è protagonista del secondo più grande fallimento nella storia degli Stati Uniti di una banca commerciale (escluso quindi quello della banca d'affari Lehman Brothers), dopo quello della Washington Mutual nel settembre di 15 anni fa (307 miliardi).

Tutti i fondi sono stati trasferiti a una nuova entità creata dalle autorità: la Deposit Insurance National Bank of Santa Clara. I piccoli depositanti (quelli che hanno fino a 250'000 dollari) potranno accedere ai loro fondi a partire da lunedì. Mentre gli altri potranno far capo a una linea d'emergenza specifica.

La situazione è attentamente sorvegliata anche a Washington. Venerdì la Segretaria del tesoro Janet Yellen, dopo aver incontrato le autorità di regolamentazione che si occupano del caso SVB, ha affermato: "Il sistema bancario resta resiliente". Il timore è che casi del genere possano ripetersi nei prossimi giorni. Silvergate Capital e Silicon Valley Bank potrebbero infatti essere stati solo i primi istituti finanziari a non riuscire a gestire l'impatto dell'impennata dei tassi d'interesse sui bilanci delle banche. In particolare, come sottolineato da diversi analisti, l'aumento dei tassi ha lasciato le banche cariche di obbligazioni a basso rendimento che non possono essere vendute in fretta senza perdite e rischiano di trovarsi senza la liquidità necessaria per, ad esempio, rispondere alle richieste di ritirare i propri depositi dei clienti.

Nel settore finanziario americano è molto elevata la preoccupazione che, di fronte alla lentezza con cui l'inflazione si sta riducendo, la banca centrale possa aumentare ulteriormente i tassi. Una mossa che potrebbe colpire ulteriormente gli investimenti considerati più rischiosi e, quindi, di per sé più costosi, come quelli nelle criptovalute e nelle giovani società della Silicon Valley dove anche i grandi gruppi stanno ripensando gli investimenti e procedendo a ampie ristrutturazioni.

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