Economia e Finanza

L’ipoteca è un fattore di rischio quando si va pensione

Secondo un’analisi di MoneyPark, molti proprietari tra i 50 e i 65 anni rischiano di dover vendere la propria casa a causa di mutui insostenibili

  • 5 dicembre, 07:42
  • 5 dicembre, 08:30
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RG 07.00 del 05.12.2024 - Il servizio di Laura Dick

RSI Info 05.12.2024, 07:21

  • Keystone
Di: ATS/Radiogiornale/YR 

L’85% dei proprietari di casa tra i 50 e i 65 anni si ritrova al momento del pensionamento con un’ipoteca troppo pesante da sostenere a lungo termine. Questo problema potrebbe costringere molte persone a vendere la propria casa. È quanto afferma una recente analisi dell’agenzia MoneyPark, specialista in ipoteche e immobili.

MoneyPark ha esaminato 3’000 casi di finanziamento di abitazioni e ha rilevato che, mentre i costi abitativi rappresentano in media il 27% del reddito familiare per le persone tra i 50 e i 65 anni, questa quota sale al 50% al momento del pensionamento a causa della riduzione degli introiti. Per mantenere la sostenibilità del mutuo, l’importo deve essere ridotto per raggiungere una quota standard del 33% del reddito.

Lukas Vogt, CEO di MoneyPark, ha dichiarato che solo il 15% dei proprietari può contare sulla sostenibilità del mutuo anche dopo il pensionamento senza ulteriori ammortamenti. La situazione è particolarmente critica in Romandia, dove solo il 26% dei proprietari dispone di un patrimonio sufficiente a coprire gli ammortamenti aggiuntivi. La quota è del 38% nella Svizzera tedesca e del 33% a livello nazionale; la Svizzera italiana non è stata analizzata a sé stante. 

Tuttavia, questi risultati lasciano perplesso Claudio Saputelli, responsabile del servizio immobiliare di UBS Svizzera: “Mi sorprende un po’ come la situazione venga drammatizzata. Le banche in Svizzera sono consapevoli della situazione e cercano soluzioni con largo anticipo, anche cinque o dieci anni prima, per evitare pressioni. Quando si va in pensione, i redditi diminuiscono, quindi è necessario trovare delle soluzioni.”

Dai dati attuali, non si osservano rotture strutturali a partire dai 65 anni, né un aumento dei traslochi o delle vendite, sottolinea ancora Saputelli. “Questo indica che la situazione viene preparata con largo anticipo, circa cinque anni prima, trovando soluzioni per evitare che i proprietari siano sotto pressione.”

In conclusione, mentre l’analisi di MoneyPark evidenzia una situazione critica per molti proprietari di casa, per Saputelli bisogna considerare le misure preventive e le soluzioni a lungo termine che le banche svizzere stanno già adottando. “Nessuna banca ha interesse a mettere sotto pressione un proprietario che non può più pagare le ipoteche. Le banche si preparano per tempo a queste situazioni, quindi non ci sarà un aumento dei problemi. Anche se un proprietario deve vendere la casa, non è la fine del mondo: ci sono soluzioni, come traslocare in un appartamento più piccolo, e le banche possono aiutare a trovarle.”

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