Diminuzione dei costi e aumento della qualità, ma anche concorrenza accresciuta, sia all'interno del settore sia da parte di nuovi operatori, come le grandi imprese tecnologiche: è quanto emerge dall'inchiesta condotta dalla Banca nazionale svizzera, i cui risultati sono stati pubblicati martedì, riguardante la digitalizzazione dell'attività d'intermediazione finanziaria.
Sul lungo periodo, i 34 istituti interpellati s'aspettano comunque di continuare a svolgere un ruolo centrale, nonostante la maggior volubilità della clientela, che sempre più tenderà a ricorrere a intermediari diversi per ottenere servizi migliori.
Per riuscire nell'intento le strategie sono diverse e spesso dipendono dalle dimensioni. Le banche più grandi perseguono obbiettivi più ambiziosi nel processo di conversione dall'analogico, soprattutto nell'area dei prestiti ipotecari. Per quanto attiene al quadro normativo, auspicano basi legali adeguate per l'identità elettronica e la prescrizione di documenti e firme in forma fisica per determinate operazioni.