Credit Suisse pagherà 238 milioni di euro per risolvere un contenzioso legato alle sue passate attività transfrontaliere di gestione patrimoniale in Francia. La banca ha annunciato lunedì di aver raggiunto un accordo con la procura nazionale finanziaria francese.
Per la precisione, Credit Suisse pagherà in tre tappe nell'arco di 12 mesi una multa di 65,6 milioni di euro per gli utili indebitamente percepiti, nonché una somma aggiuntiva di 57,4 milioni per risolvere la controversia. Il numero due bancario elvetico verserà inoltre 115 milioni di euro quale risarcimento danni allo Stato francese, precisa il comunicato.
Credit Suisse afferma inoltre che questa intesa "non costituisce un'ammissione della sua responsabilità penale". Per l'istituto di credito, l'accordo rappresenta tuttavia "una nuova tappa importante" nella risoluzione dei suoi contenziosi. Stando agli inquirenti francesi che hanno indagato dal 2016, 5'000 clienti avevano da molti anni un conto con averi non dichiarati, per un ammontare complessivo di due miliardi di euro.
La seconda banca elvetica esce dalla vicenda a un prezzo nettamente più contenuto di quello che rischia di pagare UBS, condannata in appello a una sanzione di 1,8 miliardi di euro, contro la quale ha però interposto ricorso in Cassazone.