Gallery video - Nave Costa, trovati due cadaveri
Due cadaveri sono stati individuati a bordo della Costa Concordia naufragata due giorni fa vicino all'isola del Giglio. Il ritrovamento, nella parte sommersa della poppa della nave, è stato fatto dai sommozzatori della Guardia Costiera. Sale così a 5 il numero delle persone che hanno perso la vita sulle 4229 a bordo.
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Salvato il commissario di bordo
I cadaveri individuati oggi dai sub sono di 2 uomini anziani. I corpi, secondo quanto si apprende, sono stati ritrovati in una cabina con indosso i giubbotti salvagente. Le ricerche di eventuali superstiti continuano quindi ancora - anche dopo il ritrovamento della coppia di neo-sposi coreani e il capo commissario di bordo Marrico Giampietroni che sono stati tratti in salvo. Giampietroni è stato ricoverato nel reparto di rianimazione, ''a scopo precauzionale'', all'ospedale di Grosseto dopo essere stato salvato questa mattina dai vigili del fuoco che lo hanno trovato nel ristorante del ponte 3 della Nave Concordia. I medici gli hanno diagnosticato una crush syndrome , una sindrome da schiacciamento, che rendono necessario un controllo accurato per
almeno 36 ore, ma non è in pericolo di vita.
Considerando i 3 sopravvissuti, le due persone ritrovate morte e basandosi sulle cifre scaturite da un controllo incrociato, i dispersi della Concordia sono calati da 41 a 17 (11 passeggeri e 6 membri dell'equipaggio) e i soccorritori confidano di trovarne altri. Le ricerche nel relitto semi-affondato sono proseguite per tutta la giornata di oggi. Sommozzatori e specialisti dei nuclei speleo-fluviali dei vigili del fuoco procedono ispezionando 'cabina per cabina' con la speranza di raggiungere altre persone rimaste intrappolate.
Comandante e primo ufficiale agli arresti
La procura di Grosseto ha proceduto ieri sera all'arresto del comandante della Concordia, Francesco Schettino, 52 anni: tra le accuse contestate, oltre a naufragio e omicidio colposo plurimo, anche l'abbandono della nave naufragata a 50 metri dall'isola del Giglio, mentre c'erano ancora molti passeggeri da trarre in salvo. «Poco dopo mezzanotte lui era già sugli scogli del Giglio» mentre erano ancora in corso le operazioni dei abbandono della nave. Il procuratore capo di Grosseto ha comunicato che è indagato, per gli stessi reati, anche il primo ufficiale in plancia.
Ritrovata la scatola nera che sta già "parlando"
La "scatola nera" della nave Costa Concordia è stata trovata in tarda mattinata dai sommozzatori della guardia costiera prelevata e sequestrata; dentro ci sono registrati i tracciati delle rotte seguite dalla nave. Lo si apprende da fonti investigative. I tracciati saranno decisivi per l'indagini sul naufragio. La scatola nera della Costa Concordia riporta anche le procedure adottate dal comandante durante l'emergenza, altro elemento prezioso per accertare cause e dinamica dell'impatto contro lo scoglio davanti all'isola del Giglio. La scatola sarà sottoposta "ad un esame tecnico preciso da parte di una commissione d'inchiesta della Guardia costiera", ha spiegato successivamente il capitano di fregata Filippo Marini, responsabile delle relazioni esterne delle Capitaneria di Porto.
Navigava a 150 metri dalla riva
''La nave Costa Concordia era a soli 150 metri dalla riva. Una distanza incredibilmente vicina. Stiamo facendo anche accertamenti satellitari per stabilirla con esattezza''. Lo ha riferito il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, che coordina le indagini del naufragio all'Isola del Giglio.
L'allarme lanciato un'ora dopo l'impatto
«L'allarme è stato lanciato dalla nave alle 22.42 mentre l'impatto si era verificato circa un'ora prima» ha ancora aggiunto il procuratore della Repubblica di Grosseto, Francesco Verusio titolare dell'inchiesta sul naufragio della Costa Concordia, rivolgendosi alla stampa. La scatola nera della nave Costa Concordia sta già "parlando" ha affermato il magistrato, rendendo noto che l'esame della scatola è in corso e sarà completato in un paio di giorni. Emergerebbe una differenza di un'ora tra l'impatto alle 21.45 e l'allarme alla Guardia costiera delle 22.43 circa.
Manovra voluta per "salutare" il Giglio?
Quanto alla dinamica dell'incidente, secondo il magistrato, il comandante ''si è avvicinato molto maldestramente al Giglio, la nave ha urtato uno scoglio che si è incastrato sul fianco sinistro, facendola inclinare ed imbarcare tantissima acqua nel giro di 2-3 minuti''. Ai comandi ''c'era Schettino'', ed è stato lui ''ad ordinare la rotta: questo è quanto ci risulta. È stata una manovra voluta''. Al vaglio degli inquirenti anche il fatto che il passaggio molto vicino all'isola del Giglio sia stato deciso per far ''salutare'' ai croceristi i paesi dell'isola illuminati nel buio. Un'ipotesi questa fatta anche dal sindaco del Giglio Sergio Ortelli: la rotta delle navi che da Civitavecchia ''risalgono'' verso la Liguria, come la Costa Concordia, è a circa 2-3 miglia dall'isola. Accade anche che ''molte navi passano dal Giglio a salutare con un fischio di sirena gli abitanti, (un gesto chiamato "l'inchino" in gergo marinaresco, ndr). Ma questa volta è andata male''.
Porte bloccate?
Quando sulla Costa Concordia si sono registrati i black out elettrici dopo l'impatto con uno scoglio, si sono bloccate le serrature elettroniche delle porte delle cabine, che vengono aperte con badge, e non è escluso - viene ipotizzato - che qualcuno sia rimasto chiuso dentro anche per questo senza poter fuggire. la scorsa notte a causa del buio è stato possibile ispezionare solo la parte della nave rimasta fuori dall'acqua, mentre per verificare la parte sommersa si è dovuto attendere che facesse luce col nuovo giorno. Circa 300 filippini lavoravano a bordo della Costa Concordia secondo quanto indica un comunicato del ministero degli esteri di Manila che precisa che tra di loro ci sono 21 feriti.«Almeno 21 marinai filippini sono stati segnalati tra i feriti.
Finita l'emergenza a Savona
Al Palacrociere di Savona, dove sono stati portati nella giornata di ieri circa 1500 naufraghi della Costa Concordia, è intanto rientrata l'emergenza e quasi tutti i turisti sono ripartiti per fare rientro nei rispettivi Paesi. È stato dunque tolto l'improvvisato ospedale da campo allestito dalla Protezione Civile nell'atrio del Palacrociere. Vi hanno lavorato oltre 200 persone per dare assistenza ai turisti che mano a mano arrivavano a Savona dalla Toscana.