A sei settimane dal naufragio sugli scogli dell'isola del Giglio, la procura di Grosseto ha formulato nuove accuse nei confronti del comandante della Costa Concordia.
Finora Francesco Schettino era accusato di omicidio plurimo colposo, naufragio, abbandono di incapaci e abbandono della nave, ma nelle ultime ore la lista dei capi d'imputazione nei suoi confronti è stata aggiornata: per la navigazione sotto costa utilizzò infatti delle carte nautiche inadeguate, in scala troppo grande. Il 52enne, attualmente agli arresti domiciliari a Meta di Sorrento, è inoltre accusato di aver fatto rallentare la nave per terminare con calma la cena, per poi farla nuovamente accelerare verso il Giglio - per recuperare il tempo perso - a una velocità di circa 16 nodi, nonostante gli ostacoli e i bassi fondali.
Una lista sempre più lunga
Come se ciò non bastasse, contestualmente con gli avvisi di garanzia notificati mercoledì ai sette nuovi indagati, per il comandante si profila un'ulteriore accusa, quella di omessa comunicazione alle autorità marittime. Schettino non aveva comunicato alla capitaneria di porto di Livorno l'effettiva gravità della situazione, ritardando così le procedure d'emergenza e soccorso.
Recuperati tutti gli otto corpi individuati ieri
Nel primo pomeriggio i vigili del fuoco hanno intanto recuperato i corpi delle ultime due delle otto vittime individuati ieri. Il numero dei morti accertati del naufragio del 13 gennaio sale così a venticinque.